PADULA . Un imprenditore agricolo di Padula ha vinto il primo round della sua battaglia legale contro l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura in seguito alla concessione parziale di un contributo richiesto per il suo allevamento di bovini ed ovicaprini.
L’Agea è un organismo che fa capo al Governo ed ha competenza per l’erogazione di aiuti, contributi, premi ed interventi comunitari nei confronti degli imprenditori del settore agricolo.
Nel caso dell’imprenditore padulese il Tar ha condannato l’Agenzia al pagamento delle spese processuali per un importo pari a 750 euro e ha dato ordine all’Agea di ottemperare ad una precedente sentenza dello stesso tribunale con sui era stato disposto che l’organismo in questione completasse l’iter procedimentale in contradditorio con l’allevatore per valutare la sussistenza dei requisiti per la concessione di un contributo di 19.176 euro, che andrebbe ad aggiungersi a quello già erogato di 3.162 euro.
La vicenda ha inizio circa 6 anni fa quando l’imprenditore presenta domanda di accesso agli aiuti comunitari per dei terreni “pascolabili” ubicati a Padula. L’Agea senza alcuna comunicazione d’avvio del relativo procedimento aveva fatto una diversa valutazione di alcuni terreni, inizialmente dichiarati “pascolabili”, con una classificazione degli stessi come “non pascolabili”. Al termine della procedura l’Agenzia aveva liquidato all’allevatore un aiuto di 3.162 euro senza specificare alcunché in merito al titolo di tale erogazione, senza comunicare i motivi ostativi all’erogazione completa del contributo e impedendo ogni forma di contraddittorio. Se l’Agea non ottempererà a quanto disposto dai giudici a farlo sarà un commissario “ad acta” nominato dal Prefetto di Roma.