Disservizi all’ufficio postale di Castellabte, Lo Schiavo scrive a Poste Italiane

"Tantissimi concittadini che utilizzano l’Ufficio postale di San Marco hanno segnalato la scarsa qualità del servizio erogato"

Di Ernesto Rocco

Con una nota indirizzata alla Direzione Provinciale di Poste Italiane, il consigliere comunale di Castellabate, Alessandro Lo Schiavo, ha voluto denunciare i disservizi all’utenza dell’ufficio postale di San Marco.

“Tantissimi concittadini che utilizzano l’Ufficio postale di San Marco – si legge nella missiva – hanno segnalato la scarsa qualità del servizio erogato”. Il riferimento non è al lavoro svolto dal personale agli sportelli, ma all’organizzazione del servizio di un ufficio che ha in dote una sola unità lavorativa tutti i giorni e un’altra la seconda quindicina del mese.

“Parliamo di un ufficio che gestisce un’area vastissima che non comprende solo Castellabate, è illogico avere personale a mezzo servizio – evidenzia Lo Schiavo – Conseguentemente a questo stato di cose ci ritroviamo con utenti che devono sopportare tempi di attesa lunghissimi per pagare un semplice bollettino, resistere in spazi angusti, avere poca privacy durante le operazioni agli sportelli, non poter utilizzare un distributore ticket elimina code, e spesso manifestano il proprio malcontento imprecando nei confronti degli addetti. Le pensioni si pagano i primi del mese, nello stesso periodo tutti coloro che riscuotono le pensioni pagano le utenze domestiche e i tributi, a tutto ciò si associa l’ordinario e lo straordinario, ovvero spedizioni pacchi , bollettini, raccomandate, apertura conto, libretti,carte prepagate etc quindi, proprio quando serve maggior personale ci ritroviamo una sola addetta che deve assolvere a tutto”.

Il consigliere comunale si chiede “se il management aziendale è a conoscenza di questa situazione al limite del paradosso”. “E’opportuno a questo punto che l’Azienda intervenga, rinforzando l’Ufficio con ulteriori unità lavorative tenendo conto di tutti gli aspetti sopradescritti”, conclude Alessandro Lo Schiavo.

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