Salvi per miracolo, i due reparti simbolo della lotta cittadina, cominciano un nuovo percorso nell’attesa dei risvolti promessi.
Promesse si, tante, che rianimano le speranze di due comprensori da tempo sotto assedio. Dal primo gennaio dunque, i nostri bimbi potranno nascere nel loro territorio grazie al massiccio dispiegamento di uomini, donne e bambini che, nei vari cortei hanno “urlato” con forza il riscatto e la dignità.
Ma il vero lavoro vero inizia adesso.
L’ennesima deroga ai punti nascita dei due presidi, con molta probabilità, sarà riesaminata tra un anno, alla luce della realizzazione degli investimenti annunciati dal governatore nel suo piano ospedaliero, con il quale De Luca si è assunto la responsabilità di rendere le strutture “attrattive” e funzionali per gli ambiti di riferimento.
Speriamo bene dunque, speriamo che tra un anno tutto sia risolto e non si ripeta la solita e annosa diatriba tra Stato e Regione, al cospetto di una manciata di numeri e di irreali tesi e teorie.