Cannalonga: mensa a km0, all’insegna della tradizione locale e senza plastica

Ecco l'iniziativa del Comune

Di Redazione Infocilento

CANNALONGA. Nel Cilento, patria della Dieta Mediterranea, bisogna fin da piccoli educare ad una corretta alimentazione, servendo a tavola prodotti a chilometro zero. Una buona pratica da attuare non solo a casa ma anche a scuola. Così, dopo Caggiano (leggi qui), anche Cannalonga ha dato il via alla mensa biologica per l’anno scolastico 2018 – 2019.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carmine Laurito, ha deciso di puntare su un pasto biologico per i suoi piccoli studenti e di mettere al bando la plastica, ad eccezione di quella riciclabile. Ma non finisce qui perché anche l’acqua sarà a chilometro zero: verrà infatti utilizzata quella del rubinetto.

Il menu mensa sarà articolato su 4 settimane + settimana jolly predisposto in collaborazione con l’Asl. Saranno preferiti i cibi di stazione, privi di additivi e coloranti se non naturali, olio extravergine di oliva spremuto o estratto a freddo; divieto di olio di palma o di semi vari; prevista l’eliminazione di una portata di carne alla settimana (si spende meno e comunque la carne si mangia anche a casa). Infine sarà inserito almeno una volta al mese un piatto della tradizione locale così da favorire la conoscenza della propria terra e la cultura che vi si è generata.

L’amministrazione comunale sarà affiancata da ditte del posto che forniranno i prodotti. Ma il Comune va pure oltre: perché punta a realizzare un orto nello spazio retrostante la scuola dove gli stessi studenti potranno far crescere e mangiare verdure sane e genuine; i genitori, inoltre, potranno conferire prodotti locali quali olio, patate e fagioli e ottenere sconti sul servizio mensa. Infine verranno organizzati incontri con esperti del settore per illustrare i benefici della Dieta Mediterranea.

“L’alimentazione è un aspetto fondamentale della vita, è centrale nella promozione dello sviluppo sostenibile e fondamentale è il ruolo del territorio e dell’agricoltura come fonte primaria del cibo. Qualità e genuinità vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento delle comunità locali, frutto di esperienze millenarie sulle quali s’innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche”, evidenziano da palazzo di città.

Condividi questo articolo
Exit mobile version