La questione della possibile chiusura dei punti nascita, poi scongiurata, approda in Senato. E’ stata infatti oggetto di un intervento del senatore cilentano Francesco Castiello che non ha risparmiato critiche al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sottolineando come tutti i meriti per la mancata soppressione dei reparti, vadano dati alle popolazioni del Cilento e Vallo di Diano.
Ecco il testo dell’intervento:
Signor Presidente del Senato, Onorevoli colleghi
Con provvedimento pubblicato il 12 Novembre 2018 sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania il Governatore De Luca ha ordinato la chiusura dei Punti Nascita dei Presidi Ospedalieri di Polla e di Sapri, mentre per quello di Vallo Della Lucania è stata prevista la conservazione per un anno ancora.
Per tal modo ha avuto luogo lo smembramento di queste strutture ospedaliere, già incise da precedenti provvedimenti che le hanno fortemente impoverite, come nel caso della Cardiologia a Vallo Della Lucania.
Così facendo aumenta la migrazione sanitaria verso strutture ospedaliere di altre Regioni (come nel caso di Polla, dovendo le partorienti essere trasferite al Presidio Ospedaliero di Lagonegro). Tutto ciò si traduce in una ulteriore spinta allo spopolamento delle aree interne della Provincia di Salerno, alcune delle quali prossime alla desertificazione.
Tali improvvidi provvedimenti costituiscono l’ulteriore prova delle noncuranza del Governo Regionale per le aree periferiche ed interne; noncuranza dimostrata dal fatto che la Legge Regionale a favore delle aree stesse, più volte annunciata, è ben lungi dal traguardo.
Lo smembramento dei presidi ospedalieri di Polla e Sapri ha determinato una vera rivolta popolare che, fortunatamente, si è espressa attraverso i canali della legalità grazie, soprattutto, alla presenza dello Stato rappresentato da una delle più alte Istituzioni, qual’è il Presidente della Commissione Sanità del Senato della Repubblica, Prof. Dott. Pierpaolo Sileri che si è recato sul posto, ha dilogato con i Direttori Sanitari, con i medici e con il personale infermieristico, ha controllato le dotazioni strumentali, ha verificato la casistica clinica, ha accertato l’insussistenza di rischi per le partorienti e i neonati, ha accertato lo stato critico dei collegamenti viari e dei tempi di percorrenza per raggiungere altri Punti Nascita ed ha puntualmente relazionato ai più alti livelli politico e burocratico del Ministero della Salute, esprimendo parere assolutamente favorevole per il mantenimento in vita dei Punti Nascita soppressi dal Governatore della Regione Campania.
Lunedì scorso è stato, infine, concordato tra il Ministero della Salute e la Regione la trasformazione dei Presidi Ospedalieri di Polla e di Sapri in DEA di I livello con la conservazione dei Punti Nascita.
La vittoria è dovuta alla fermezza delle popolazioni Valdianese e Cilentana nel rivendicare il rispetto del diritto alla salute, garantito dall’ art. 32 della Costituzione, presso i proprio Presidi Ospedalieri e non affidandosi a disagevoli e rischiose migrazioni sanitarie. La vittoria è dovuta alla professionalità di grado eccellente dei medici e del personale infermieristico cui si deve l’azzeramento del rischio.
La vittoria si deve, infine, alla presenza dello Stato nella persona del Presidente della Commissione Sanità del Senato Prof. Sileri, laddove alcun esponente della Regione era stato in quelle strutture a constatare di persona la reale situazione dei luoghi e dei rischi.
D’ora in poi si dovrà pensare a riempire questi, altrimenti vuoti, recipienti dei DEA di I Livello. Occorre che non restino soltanto una etichetta formale.
Occorre che vengano muniti delle dotazioni strumentali necessarie al loro massimo efficientamento.
Occorre che vengano banditi finalmente i concorsi per Dirigente Sanitario e per il personale infermieristico.
Occorre fare cessare lo scandalo della trasformazione delle nomine dei facenti- funzione (la norma ne consente il ricorso per sei mesi soltanto e non oltre) da provvisoria a sistematica e, in sostanza, definitiva.
Occorre fare cessare lo scandalo della mancata spesa del 68% delle risorse disponibili. La Corte dei Conti con deliberazione 9 Marzo 2018, n. 4 ha censurato aspramente la Regione Campania per non avere speso 1 miliardo e 178 milioni di euro di risorse pubbliche destinate alle proprie strutture sanitarie.
Occorre, infine, dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del 15 Novembre 2018, n.199 che ha biasimato il fallimento delle gestione commissariale della Sanità Campana in quanto ha fallito del tutto l’obiettivo del risanamento finanziario (desta sorpresa e sconforto che alcuni Sindaci della zona, nonostante le reprimente, della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti, le cui decisioni avevo loro fornito, vinti dalla sindrome di Stoccolma, ancora rendano osanna al decaduto Governatore-Commissario alla Sanità per la Regione Campania.)