Punti nascita a Polla e Sapri: è il giorno della verità

Oggi si saprà se verrà concessa la deroga

Di Luisa Monaco

E’ il giorno della verità per gli ospedali di Polla e Sapri. L’incontro Governo – Regione sancirà il futuro dei punti nascita dei due presidi. Le comunità sperano di ottenere la deroga e successivamente, grazie al potenziamento dei due nosocomi promesso da Palazzo Santa Lucia, la definitiva conferma dei reparti di ostetricia e ginecologia.

Anche Vallo della Lucania tiene alta l’attenzione sul tema. Il “San Luca” la proroga l’ha ottenuta, ma soltanto per un anno. A tenere alta la speranza, la manifesta volontà della Regione di voler ottenere una proroga alla chiusura da parte del Comitato Nazionale Percorso Nascita, ma anche le parole del presidente della commissione sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, che a margine della visita di domenica 9 dicembre alle strutture sanitarie di Polla e Sapri ne ha vantato le qualità promettendo il massimo impegno per scongiurare la chiusura dei reparti (leggi qui).

Insomma se  il “Curto” e l'”Immacolata” non ottenessero una proroga per i punti nascita sarebbe una vera e propria beffa per il territorio, sia in considerazione delle promesse degli ultimi giorni che delle effettive criticità orografiche. Sarebbero ancora una volta i numeri a prevalere sulle reali esigenze dei cittadini, quei numeri secondo cui i presidi di Polla e Sapri sono lontani dalla soglia dei 500 parti annuali che permetterebbero di evitare ogni rischio chiusura.

La protesta della città

Sabato, intanto, la città è scesa di nuovo in piazza. Era stato indetto dalle sigle sindacali e dal Comitato di Lotta uno sciopero generale. Minori le presenze rispetto alla manifestazione di protesta delle scorse settimane: pochi gli amministratori locali (presenti Sapri, San Giovanni a Piro, Torraca, Tortorella, Morigerati ed il vice di Caselle in Pittari e il presidente del Parco Tommaso Pellegrino). Ad infoltire il corteo ci hanno pensato gli studenti e le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil con i relativi rappresentanti).

Neanche l’appello rivolto ai negozianti di chiudere le attività è stato accolto in massa. In molti, già alla vigilia, si erano mostrati critici verso un secondo corteo e chiedevano forme di protesta più incisive, preferendo quindi rimanere a casa anziché sfilare in strada. Qualora oggi non dovessero arrivare buone notizie da Roma, però, la protesta potrebbe assumere davvero forme più incisive.

[box type=”info” align=”alignleft” class=”” width=”100%”]Una foto di ‘augurio’, una foto scattata come tante dinnanzi all’albero di natale ‘speciale’ allestito da dottori e infermiere del reparto nascite a rischio chiusura: è quanto ha postato una ostetrica, Raffaela Falcone, sulla propria bacheca facebook ieri. Una foto in cui, particolare non irrilevante, sono presenti tante future mamme col pancione che hanno voglia di partorire i propri figli in quel reparto, con quei dottori, all’Ospedale Immacolata. Il post della Falcone è diventato virale, con numerose condivisioni e messaggi bellissimi per tutto il reparto, proprio nel weekend di vigilia di un giorno fondamentale, lunedì 17 dicembre, in cui il Governo si pronuncerà sulla sorte del Punto Nascita dell’ospedale saprese. [/box]

 

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