SAPRI. Scatta il conto alla rovescia per il 15 dicembre. Un giorno importante per la sanità del Cilento e Vallo di Diano. Quella di domani, infatti, era la data che la Commissione Sanità della Regione Campania aveva indicato per svelare il nuovo piano ospedaliero (leggi qui). Quest’ultimo dovrebbe garantire il potenziamento degli ospedali di Polla e Sapri (con il riconoscimento di Dea di I livello) e di conseguenza la salvaguardia dei punti nascita che altrimenti chiuderebbero il prossimo primo gennaio. La tanto attesa proroga per evitarne la soppressione fin ora non è arrivata. Nessuna notizia né da Regione, né da Governo, nonostante appelli e solleciti di cittadini e amministratori comunali. Si spera nel ricorso al Tar presentato dai Comuni e nelle parole del senatore Pierpaolo Sileri che domenica scorsa, nel visitare i due nosocomi, aveva garantito che avrebbe fatto di tutto per salvaguardarli.
Lo sciopero generale
In attesa di sviluppi i sindacati hanno proclamato per domani uno sciopero generale in tutti i comuni afferenti alle strutture sanitarie a rischio. A Sapri, inoltre, è previsto un corteo (il secondo) per le vie della città. Ancora una volta a scendere in piazza, oltre ai rappresentanti delle sigle sindacali, ci saranno amministratori locali, studenti ed altri cittadini. Ma sono proprio questi ultimi a dividersi.
Cittadini divisi
C’è chi si accoda alla protesta nella speranza di far sentire la propria voce, chi ritiene che si tratti “dell’ennesima sfilata che non serve a nulla” e invoca forme di protesta ben più esemplari. “Sarò in strada per il corteo – dice una mamma – ma con la consapevolezza che questa iniziativa non serva a nulla”. Di diverso avviso un’altra cittadina saprese che pure ha usufruito dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri per partorire: “A cosa serve questo corteo? E’ solo l’ennesima passeggiata per la città che non ci servirà ad avere risposte concrete. Bisognava organizzare altre forme di protesta, questo corteo può avere un valore solo simbolico a cui non intendo prendere parte per far fare le solite passerelle a qualche politico che fino ad un mese fa non si è preoccupato della situazione”.
L’appello dei sindacati
“La storia la dobbiamo fare noi non un medico di Potenza scelto, non per merito, da una politica ormai antica e minoritaria e che decide per interessi cancellando i punti nascita e i reparti di ginecologia di Polla e Sapri – replica invece Domenico Vrenna, segretario locale dell Cgil – per difendere il nostro diritto alla salute dobbiamo essere tutti presenti con le nostre famiglie alla manifestazione”.
La richiesta di potenziamento delle strutture della Uil
Intanto la Uil ha ricolto una nuovo appello al Governatore De Luca: “Una regione a piano di rientro come la Campania deve necessariamente, alla luce della normativa vigente, presentare, attraverso la gestione commissariale, una proposta di piano ospedaliero e sanitario, che deve essere approvata dal ministero della Salute”, hanno detto la sindacalista Enza Cirigliano, e il coordinatore della Uil Medici Salerno, Raffaele Albano. “Le azioni da porre in essere nel caso ci siano nel territorio regionale punti nascita con numero di parti inferiore a 1000 per anno sono ben dettagliate nell’accordo Stato-Regioni. C’è bisogno della razionalizzazione e riduzione dei punti nascita tenuto conto delle caratteristiche territoriali delle zone interessate, oltre all’attivazione del sistema di trasporto assistito materno e neonatale d’urgenza. Inoltre, serve garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l’umanizzazione della nascita attraverso l’integrazione dei servizi tra territorio ed ospedale e la realizzazione di reti dedicate al tema materno-infantile. La Regione Campania, accogliendo anche suggerimenti della nostra sigla sindacale in sede di consultazione, dovrà prevedere nel piano ospedaliero definitivo in corso di emanazione la persistenza dei punti nascita di Polla e Sapri e l’attivazione, su base provinciale per la migliore garanzia da assicurare alla gravida ed al nascituro e per le specifiche caratteristiche territoriali. Dunque, serve rafforzare i percorsi ospedale-territorio proprio nelle zone disagiate ove sono ubicati i presidi di Polla e Sapri. Altro che chiusura. Il Governo deve autorizzare assunzioni in deroga alla Regione Campania per le zone disagiate”.
La data del corteo
Per la manifestazione di protesta l’appuntamento è per sabato 15 dicembre a partire dalle 9 in piazza San Giovanni. Il corteo, organizzato dal Comitato di lotta, si concluderà presso il Cineteatro Ferrari.