Camerota, vicesindaco Calicchio svela: al momento dell’insediamento comune invaso da telecamere e microfoni

Erano state posizionate per attività di indagine

Di Redazione Infocilento

CAMEORTA. E’ trascorso un anno e mezzo da quando si è insediata l’amministrazione Scarpitta. Era il giugno del 2017 ed ora il vicesindaco ed assessore, Francesco Calicchio, svela un particolare retroscena: quando la nuova squadra di governo è entrata a palazzo di città ha trovato all’interno dell’edificio telecamere e microfoni posizionati con ogni probabilità dalle forze dell’ordine per attività d’indagine.

“Al momento dell’insediamento a Camerota, ci siamo trovati difronte questa scena – rivela Calicchio – Il Comune era “invaso” da telecamere e microfoni installati dai Carabinieri.
Certamente non erano lì per i consiglieri eletti nella lista Terradamare. Vivevano al Grande Fratello Camerotano e probabilmente, consapevoli di esserne gli attori protagonisti, hanno messo in scena una fuga organizzata”. Era il marzo 2017, infatti, quando il sindaco Antonio Romano fu costretto a lasciare l’incarico dopo la sfiducia da parte di componenti della sua stessa squadra, cosa che ha poi portato prima alla nomina di un commissario e poi alle elezioni vinte dall’attuale sindaco Mario Scarpitta.

“Camerota ha vissuto anni difficili, in cui il Comune è stato utilizzato come mucca da mungere e l’interesse pubblico è stato sempre subordinato a quello privato”, dice Calicchio che poi lancia un monito ai cittadini: “Sta a voi non dare più credito a chi ha già ridotto alla fame il nostro territorio”.

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