Il prof. Michele Maio ospite su Radio 1 Rai per parlare di tumori e immunoterapia

Di Erminio Cioffi

“La strada per combattere i tumori è tracciata e l’immunoterapia ci aiuta”. A sostenerlo è il professore Michele Maio, originario di Padula, direttore del Centro di Immunoteraia Oncologica del Policlinico Le Scotte di Siena. Il professor Maio ieri, autore del libro “Il cancro ha già perso” è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica “Tra poco in edicola” in onda su Radio 1 Rai e condotta da Stefano Mensurati.

“Il libro – ha spiegato Maio – ha un titolo molto forte che abbiamo voluto fare per sottolineare che il cancro ha perso nei confronti dell’immunoterapia in alcuni casi di tumori. Attraverso l’immunoterapia abbiamo la possibilità di poter utilizzare una nuova strategia terapeutica molto promettente. Il sistema immunitario ha una funzione cruciale per sopravvivere all’ambiente esterno perché ci difende quotidianamente da tutto ciò che è estraneo al nostro organismo e nocivo, come virus e batteri, fa il lavoro sporco e lo fa in maniera molto efficace, dinamica e precisa. Il nostro sistema immunitario è in grado di tenere sotto controllo e distruggere delle cellule che hanno deciso di diventare tumorali può accadere che queste cellule modificano le proprie caratteristiche e riescono a sfuggire al controllo del sistema immunitario che diventa incapace di distruggerle. Le cellule tumorali sono astute e mettono in atto meccanismi in grado di sfuggire al controllo del sistema immunitario. L’immunoterapia può avere effetti collaterali legati ai farmaci immunoterapici e sappiamo come tenere sotto controllo gli effetti collaterali e i pazienti continuano a fare la loro vita normale. Abbiamo farmaci immunoterapici disponibili nel Sistema Sanitario Nazionale per alcuni tumori, per altri tipi di tumori invece l’immunoterapia si può esercitare solo nell’ambito di sperimentazioni cliniche come ad esempio nel caso del tumore al seno”.

Il professor Maio ha anche parlato dell’importanza dei giornalisti nel diffondere informazioni corrette nel campo sanitario. “Il ruolo dei giornalisti è fondamentale – ha sottolineato – con Giovanni Minoli ho scritto questo libro che nasce dalla curiosità del giornalista per rispondere alle domande che tante persone non esperte farebbero per cercare di capire cosa significa questa quarta strategia per combattere i tumori. L’informazione ha un ruolo fondamentale e non deve fare trionfalismi. E’ importante che tutti sappiano che la strada per combattere i tumori è tracciata e l’immunoterapia ci aiuta”. Una dura critica è stata mossa anche alle bufale che circolano sui social per “accade molto frequentemente – ha concluso – che pazienti vengono da noi chiedendo quello che hanno letto su internet e questo è frutto della mancanza del rapporto che dovrebbe esserci con il medico che viene visto spesso come qualcuno a cui chiedere una cosa e non qualcuno a cui affidarsi. Io credo che il ruolo dell’informazione debba essere svolto la meglio senza fare titoli sensazionalistici. Ricordo un titolo, “Vaccino universale contro il cancro”, uscito su una testata importante ed era una bufala. C’è moltissimo lavoro ancora da fare per l’immunoterapia e non dobbiamo spettacolarizzarla”.

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