Agropoli, Abate attacca sull’isola ecologica a Malagenia: “sentenza scellerata”

Ecco perché è stato scelto quel terreno

Di Gennaro Maiorano

AGROPOLI. L’isola ecologica di località Malagenia si farà. Lo ha deciso il Tar (leggi qui), ma la sentenza dei giudici amministrativi non è servita a placare le polemiche. I cittadini della zona sono sul piede di guerra e a farsi portavoce delle loro istanze è il consigliere comunale Agostino Abate. Quest’ultimo non esita a definire “scellerata” la sentenza. Ma vi è di più: secondo l’esponente della minoranza, infatti, la scelta di quel fondo di località Malagenia è servita solo a raggiungere uno scopo, ovvero “elargire al proprietario una somma considerevole e sproporzionata ed impoverire miserabilmente le legittime speranze dei proprietari confinanti che, grazie ai sudori dei loro genitori, detenevano un terreno di discreto valore economico”.

“Non ci sono altre motivazioni valide e ragionevoli per portare in quel sito ed in quella località la munnezza raccolta ad Agropoli e poi ritornare indietro per trasferirla alla discarica autorizzata – dice Abate – Sia l’Amministrazione comunale con i suoi complici e sia il TAR hanno coscientemente disatteso tutte le prescrizioni del PUC che pochi mesi prima il comune di Agropoli aveva frettolosamente adottato”.

Questione finita? Neanche per sogno. La vicenda finirà all’attenzione del Consiglio di Stato, ma vi è anche un’altra questione da affrontare: “il sito ricade in un comparto che dal mese di aprile 2017 richiede la preventiva redazione di un PUA (Piano Urbanistico Attuativo) che notoriamente può essere redatto solo dopo la definitiva approvazione del PUC (Piano Urbanistico Comunale)”, ricorda Agostino Abate.

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