“Dopo le molteplici critiche nel corso del 2017 che sono sfociate nella presentazione di un’interpellanza parlamentare, un esposto al TAR, e uno al Presidente della Repubblica e culminate col ritiro del PUC il 22 novembre 2017; dopo sette mesi dall’incontro dell’ormai lontano 24 aprile scorso, dopo tanto silenzio assordante si torna a parlare del nuovo PUC di Pisciotta, ma malgrado le attese, ad oggi nessun cittadino o organizzazione ha avuto il piacere di vedere la documentazione specifica”. Aniello Marsicano interviene sull’iter di approvazione del Puc in vista dell’incontro in programma questo pomeriggio. Proprio l’appuntamento di oggi a Rodio finisce nel mirino del consigliere del gruppo Una mano per Pisciotta.
“A Rodio, il 24 aprile scorso, alla richiesta da parte del sindaco, di un confronto serio al processo di pianificazione del territorio, il gruppo consiliare una mano per Pisciotta garantì la propria disponibilità a patto che si operasse nell’interesse trasparente della collettività e del territorio a partire dagli inviti agli incontri pubblici che chiedevamo fossero pubblicati almeno 15 giorni prima”, ricorda Marsicano. Le cose, però, sarebbero andate diversamente: “Questa amministrazione incurante, non della minoranza consiliare, ma dell’intera cittadinanza convoca, ancora una volta, un incontro con meno di due giorni di preavviso per garantire la massima partecipazione, oltre al danno anche la beffa”.
Come già sottolineato dal movimento Trasparenza e Legalità (leggi qui), infatti, i tempi della convocazione, avvenuta “in meno di 48 ore” lasciano qualche perplessità. “Ciò – dice Aniello Marsicano – Ci fa capire solo che il gioco è sempre lo stesso: questa amministrazione cerca di imporre le proprie regole, mostrando che la partecipazione dà solo fastidio”. “Ce ne faremo una ragione e difenderemo comunque e sempre i diritti dei cittadini e del territorio e non avremo esitazione a denunciare, se ci sarà evidenza, ogni minima stortura”, aggiunge. Poi Maricano conclude: “Per il momento poniamo particolare attenzione alle criticità evidenziate al vecchio PUC: l’eccessivo cemento sulla costa, la mancanza di una appropriata mappatura dell’esistente a partire dalle attività economiche, l’inesistenza di un piano della viabilità, di una strategia di sviluppo che puntasse al recupero del patrimonio edilizio esistente, alla salvaguardia della natura e di quel patrimonio unico che è l’ulivo pisciottano”.