Il blitz eseguito tra giovedì e venerdì ad Agropoli continua a far discutere e interessa anche la politica. Sull’operazione dei carabinieri che ha coinvolto 25 soggetti della locale comunità rom, è intervenuto anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Consolato Caccamo. “Non voglio fare nessun commento – esordisce – ma ricordare che da tempo abbiamo denunciato un atteggiamento troppo contiguo a certi ambienti che ne ha poi favorito il proliferare. Fummo derisi e smentiti a più riprese”.
“Mostrare il volto buono, aver offerto posti di lavoro nelle cooperative, aver concesso di poter riscuotere stipendi stando comodamente a fare i fatti propri, assegnazione di alloggi popolari, senza che questo si sia costituito in un reale percorso di reinserimento virtuoso nella società, ha solo messo a bagnomaria certi soggetti, che appena vistosi rifiutare le (usuali) richieste alle quali erano usi essere accolte si sono ribellati a loro modo. Era scontato”, prosegue Consolato Caccamo.
Il consigliere comunale, poi, si mostra perplesso in relazione ad alcuni aspetti della vicenda: “Possibile che ad Agropoli debba sempre aspettare l’intervento dell’Antimafia? Ma i reati ordinari nel nostro territorio non vengono perseguiti? Come mai vi è questa inerzia da parte di chi tutti i giorni dovrebbe prestare attenzione ai famosi reati spia, quali estorsioni, minacce, violenze. Questi sono i precursori dell’associazione mafiosa che appunto è anche la degenerazione di tutta una serie di atteggiamenti tolleranti, e omissioni di opportune azioni preventive”, conclude Caccamo.