OTTATI. Una volpe è stata salvata e poi rimessa in libertà da un giovane nella totale indifferenza di chi, invece, avrebbe potuto e dovuto fornire indicazioni su cosa fare.
La storia che sto per raccontarvi è di compassione e gratitudine, ed è accaduta in queste ultime ore, ed ha come protagonisti il giovane ottatese, Eugenio Ania ed una volpe. Istituzioni e professionalità, atti alla salvaguardia, tutela e cura della fauna, assenti, foss’anche per un suggerimento sul da farsi.
Nella fredda serata di ieri, sulla provinciale 12, che collega Ottati al Bivio di San Vito e Castelcivita, all’altezza del campo sportivo, il giovane Eugenio inchioda la macchina sull’asfalto, accende le quattro frecce, scende dall’auto, telefonino alla mano cercando qualcuno che lo aiuti a salvare la volpe che, ferma e immobile, occupa il centro della corsia su cui viaggiava. L’animale è accovacciato su sé stesso, non reagisce, non c’è sangue sul suo corpo né sulla strada. Avrà le zampe fratturate? Avrà preso una botta in testa? Certo è che lì non può stare. Quanti animali selvatici vengono investiti da folli auto in corsa? La volpe, poi, è addirittura paralizzata, bersaglio da investire in pieno. Eugenio chiama un carabiniere forestale, ma trova indisponibilità. Allora prova con un’associazione protezione animali, ma risponde la segreteria telefonica. Poi è la volta di una veterinaria, la quale dapprima dice NO, poi «Però se la portate voi qui da me e pagate le cure, cerco di capire cosa abbia».
Eugenio ringrazia e chiude la conversazione. «L’unico modo per tentare di salvarla era di portarla a casa mia, e poi all’indomani cercare un aiuto. Temevo mi mordesse, se avessi tentato di prenderla, ma con mio grande stupore, mentre mi chinavo su di lei, mi ha guardato fisso negli occhi. “Non mordermi, voglio solo aiutarti.” Le ho detto. Ha chiuso le palpebre, ha chinato la testa. Si è lasciata prendere. L’ho messa nel portabagagli e portata a casa. Le ho dato acqua e cibo. Stamattina mi son svegliato e sono andato da lei. Aveva mangiato e bevuto. Si arrampicava sulla legna e correva. Il mio cuore si è sollevato. Sta bene! Forse avrà preso una botta in testa, era stordita, e per fortuna nulla di rotto. Poi mi si è avvicinata, mi ha guardato e si è lasciata prendere ancora tra le mani. E l’ho riportata in campagna, all’altezza della strada dove l’ho trovata ieri sera. È corsa via, libera e felice».
« Purtroppo sono tantissime le volpi che vengono investite e lasciate marcire sulle strade. – spiega Gennario Manzo, delegato Lipu Salerno- Lodevole il gesto del ragazzo che però non ha trovato spirito di collaborazione con chi invece avrebbe dovuto suggerirgli di contattate l’Asl ufficio veterinario di competenza della zona. Noi della Lipu Salerno operiamo su tutti i comuni della provincia e, come nel caso di ieri sera, eravamo in tutt’altra zona. Invito i comuni ad attivarsi a collaborare con noi per un corso di sensibilizzazione e primo soccorso e chi contattare in caso di necessità. La convivenza tra esseri viventi è umanamente possibile».