Vallo di Diano: dai ladri di appartamento a quelli di cani da caccia, la storia di Romeo

Un fenomeno diffuso, spesso neanche denunciato

Di Antonio Citera

Non solo gioielli, preziosi, contanti, nel Vallo di Diano, preso d’assalto dai soliti ignoti, a scomparire nel nulla, anche molti cani da caccia. Un fenomeno diffuso, spesso neanche denunciato.

Cani da cinghiale, da lepre, il più delle volte cuccioli come “Romeo”, un cane da caccia, affettuoso e pimpante, amico fedele, compagno di giochi di due coniugi che, lo trattavano come un bimbo, sparito da Sanza qualche tempo fa.

Nero, a sprazzi marrone, infaticabile guerriero durante le battute di caccia al cinghiale. Viveva nelle campagne del piccolo Centro ai piedi del Cervati nella sua oasi fattagli su misura. Il giorno scodinzolava intorno alla casa e la notte se ne stava tranquillo nella sua cuccia. Era solito abbaiare al primo rumore ma, non quella notte. Un caso strano. Romeo è sparito nel nulla. In un primo momento i proprietari hanno pensato si trattasse di una fuga temporanea ma, dopo alcuni giorni le speranze si sono affievolite, del cane nessuna traccia. Qualcuno lo ha preso e portato via lontano. Ladri, “cacciatori di cani”. Persone senza scrupoli che rubano le povere bestie per rivenderle o barattarle in altre regioni ad altri cacciatori. Un fenomeno diffuso nella zona. Un vero mercato che frutta ai ladri centinaia se non migliaia di euro per ogni singolo animale.

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