Ogliastro Cilento: scattano i controlli sui campi elettromagnetici ad alta frequenza

Comune avvia monitoraggio

Di Luisa Monaco

OGLIASTRO CILENTO. Cellulari, Wi-Fi, radio, televisioni, microonde: le sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza sono ormai onnipresenti, e negli ultimi anni si sono diffusi i dubbi circa la loro sicurezza per la salute.

Ecco perché il Comune di Ogliastro Cilento è pronto ad effettuare un’attività di misurazione di campi elettromagnetici sull’intero territorio comunale.

Quando si parla di campi elettromagnetici ad alta frequenza, si intende, in genere, quei campi compresi nella banda delle radiofrequenze (RF da 100 kHz a 300 MHz e delle microonde, MO da 300 MHz a 300 GHz).

Le principali sorgenti sono gli apparati per telecomunicazioni (trasmittenti radiotelevisive antenne per la telefonia cellulare, radar, ponti radio, ecc.). Queste attività di monitoraggio permetteranno al comune cilentano di comprendere la situazione in paese ed escludere potenziali rischi per la salute, nonché possibili irregolarità.

Negli ultimi anni è emersa molta preoccupazione sugli effetti che i campi elettromagnetici ad alta frequenza possono avere sugli essere umani. Ad oggi, un ampio studio su chi è maggiormente esposto a questo tipo di radiazioni per ragioni di lavoro, esclude, per il momento, una loro associazione con un rischio aumentato di due tra i più frequenti tumori cerebrali: glioma e meningioma. La ricerca, uno dei più approfonditi studi epidemiologici sul tema, è stata pubblicata su Environment International.

Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) “ha classificato i campi elettromagnetici come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cancerogeni per i quali vi è una limitata prova di cancerogenicità negli esseri umani e un’insufficiente prova di correlazione nei modelli animali”. Questa classificazione è più che altro cautelativa, perché è molto difficile quantificare l’esposizione del singolo alle radiofrequenze e perché è impossibile evitarle. Non esistono, al momento, studi scientifici che provino un legame causale diretto tra questo tipo di radiazioni e i tumori. Non è emersa nessuna chiara prova di associazione tra l’accumulo dei due tipi di radiazioni e il rischio dei due tipi di cancro esaminati. Tuttavia, solo un partecipante su 10 risultava esposto a una quantità realmente significativa di radiofrequenze e solo 1 su 100 a campi a frequenza intermedia, nonostante l’ampiezza del campione.

Pertanto, le ricerche sul tema non possono dirsi esaurite. Intanto c’è timore: a Capaccio Paestum, ad esempio, i cittadini segnalano l’aumento dei tumori in un’area prossima ad un impianto di telefonia di Licinella; casualità? Intanto ad Ogliastro Cilento si passa ai controlli.

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