Si é tenuta ieri mattina a Vallo della Lucania una iniziativa promossa da cittadini vallesi a sostegno delle comunitá del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano contro la chiusura dei punti nascita di Sapri e Polla e, più in generale, in difesa dei servizi sanitari nel territorio del Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Sono intervenuti Sindaci di tutto il territorio in rappresentanza delle rispettive comunità, politici delle istituzioni provinciali e nazionali, diverse rappresentanze sindacali oltre che, naturalmente, cittadini provenienti da tutto il territorio che la comunità vallese si è onorata di ospitare.
Obiettivo dell’iniziativa era non solo quello di mostrare solidarietà nei confronti delle comunità di Sapri e Polla ma anche quello di affermare la condivisione di un comune destino delle comunitá dell’Area Parco che debbono essere oggetto di politiche pubbliche che tengano conto delle specificità locali. Difatti, la questione dei punti nascita, è emblematica di come la nostra area venga valutata con lo stesso metro applicato alle città; con il perverso effetto che avendo di meno avremo sempre di meno e saremo sempre più marginali. Questi aspetti sono stati affrontati nei vari interventi che si sono succeduti e non ne sono mancati di vivaci. Molto apprezzata la lettera inviata dal Vescovo della diocesi di Vallo che ha voluto unire la sua voce a quella dei manifestanti ritenendo necessaria un’attenzione da parte della comunità cristiana per ragioni di fede, in quanto “la benedizione della vita nascente afferma uno dei valori fondamentali della famiglia come immagine della vita di Dio”, e per ragioni politiche perché “questa è una scelta che impoverisce il vero patrimonio del bene comune di un territorio che per la vastità geografica e una rete di comunicazione viaria difficile vive quotidianamente i suoi disagi”. Le riflessioni sviluppate non hanno mancato di sottolineare altre criticità che sono alla base del depotenziamento dei servizi territoriali, sanitari e non, cioè l’incapacità del territorio di esprimere attraverso le proprie rappresentanze i propri bisogni, i propri interessi e le proprie istanze. E su questo ancora una volta il Vescovo ha avuto modo di esprimersi evidenziando “in questo clima di preoccupazione, anche l’indifferenza di coloro che per responsabilitá istituzioinale e politica non sempre sostengono, con la necessaria determinazione, azioni e aspirazioni che tutelino il futuro delle comunità del nostro Cilento”. I Sindaci hanno altresì affrontato la questione dei punti di nascita così come quelli della rete cardiologica e delle emergenze, ritenendo che ciò debba avvenire in un’ottica piú ampia quale quella della riorganizzazione della sanità in Campania e nell’area Parco con interventi che vanno da una ripartura di una seconda ASL in provincia di Salerno, dall’aumento della qualitá dei servizi sanitari offerti agli investimenti sulle strutture anche in termini di personale sanitario e parasanitario; investimenti che debbono essere orientati dalle esigenze reali e non dalle contingenti opportunità politiche che ci vedono e ci vedrebbero costantemente penalizzati per l’esiguità dell’apporto elettorale che esprime un territorio come il nostro nel quale 300.000 abitanti sono disseminati su circa 80 comuni. L’auspicio espresso dagli intervenuti è quello che l’assemblea dei Sindaci della Comunità del Parco diventi il luogo di confronto e decisione non solo su tematiche ambientali ma anche su questioni diverse di interesse territoriale quali la sanità, il sistema giudiziario, ecc.
L’intervento conclusivo, del Sindaco di Vallo, ha voluto riaffermare la vicinanza alle comunitá del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano invitando il Sindaco di Sapri a predisporre una bozza di delibera sulle questioni in discussione da far adottare da tutte le amministrazioni comunali a partire da quella vallese.
Quella di oggi é stata un’iniziativa simbolica che non puntava ingenuamente a risolvere i problemi con qualche parola o con la bacchetta magica ma mirava a costruire una unità, non dichiarandola ma praticandola; un’iniziativa quella di oggi occasionata dalle emergenze di natura sanitaria ma destinata ad essere un primo piccolo passo per creare e consolidare relazioni rafforzando l’ecosistema territoriale, ciò col fine di essere piu forti non per l’oggi ma per le problematiche, per le opportunitá e per le sfide che dovremo affrontare in futuro. Logica di territorio e gioco di squadra, questo il filo conduttore dell’iniziativa. NOI CI SIAMO, per dare, innanzitutto a noi stessi, un messaggio di presenza, di partecipazione, di unità, di solidarietà, di speranza e di fiducia.