Le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, avvenuto nel settembre 2010, sono state compiute regolarmente, senza ritardi né leggerezze. Così il Csm ha deciso in merito al procedimento disciplinare aperto dal fratello del sindaco pescatore, Dario Vassallo. La vicenda è stata archiviata.
Secondo le denunce l’attività degli inquirenti sarebbe stata compiuta con lentezza e superficialità, almeno nelle fasi iniziali. Per il Consiglio Superiore della Magistratura, però, non vi sono elementi che farebbero pensare a ritardi, omissioni o comunque comportanti tali da pregiudicare la ricerca della verità: «emerge che le indagini relative all’omicidio di Angelo Vassallo sono state svolte sin dall’inizio con impegno e dedizione e non si sono mai arrestate; dopo due giorni dall’omicidio la Procura di Vallo della Lucania ha immediatamente trasmesso il fascicolo alla Dda di Salerno», fa sapere il plenum del Csm.
Già la Procura di Napoli, dopo l’esposto di Dario Vassallo, aveva disposto l’archiviazione. Chiusa anche la vicenda relativa ad «un ingiustificato accanimento investigativo, sempre da parte della Procura di Vallo della Lucania, contro vari componenti della famiglia Vassallo, per reati di natura edilizia o per diffamazioni». «Le presunte persecuzioni subite dalla famiglia Vassallo si sono rivelate prive di consistenza – evidenzia infatti il Csm – perché consistono nel rilievo di un abuso edilizio e in alcune querele per diffamazione da parte dei carabinieri della stazione di Pollica».