“La salute non la tocchi, guarda bene nei miei occhi e scendi insieme a protestare”. E’ con questo coro che si aperto il corteo di protesta per la chiusura del punto nascita dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri, partito alle intorno alle 9 da Piazza San Giovanni.
Sono scese in strada oltre duemila persone, tra cui i sindaci dei 17 comuni del distretto sanitario di Sapri e i rappresentanti dei centri limitrofi, i sindacati, i rappresentanti del ‘Comitato di lotta’, nato in questi giorni su iniziativa di alcuni cittadini e soprattutto tantissimi studenti. Erano presenti al corteo anche donne incinte, bambini nati in questo presidio, persino neonati in carrozzina e il personale del presidio ospedaliero saprese. Non è mancato, poi, chi ha sfilato con un finto pancione o con delle bambole.
“La chiusura dei punti nascita riguarda proprio tutti, dai piccoli ai grandi, se chiudete i punti nascita bloccate la vita”. Questo uno dei tanti commenti dei cittadini adirati per il provvedimento di chiusura del reparto maternità del nosocomio del Golfo di Policastro. “I tempi per raggiungere gli ospedali più vicini sono molto lunghi”, ha evidenziato qualcun altro. Un concetto ribadito anche da un’ostetrica dell’ospedale che poi evidenzia quanto l’ospedale dell’Immacolata sia all’avanguardia: “Le nostre camere sono complete di tutto, hanno persino il fasciatoio, inoltre l’ospedale dispone di una vasca per il travaglio indolore, le altre strutture non hanno tutto ciò”.
Il corteo ha percorso le vie principali della cittadina per concludersi nuovamente in piazza San Giovanni. I manifestanti non sono stati fermati neanche dalla pioggia che ha iniziato a cadere durante il percorso. Tanti i cori di protesta, soprattutto contro la Regione Campania e contro il Presidente De Luca, il quale sarà presente sabato mattina nella vicina Vibonati.