POLLA. Circa duemila persone sono scese in piazza per protestare contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale “Luigi Curto”. C’erano soprattutto studenti a manifestare e ad affiancarli i sindaci del Vallo di Diano, Tanagro e Alburni, altri rappresentanti delle istituzioni, associazioni e sindacati.
Il corteo, aperto da uno striscione con su scritto “Salviamo l’ospedale”, ha avuto quale punto di partenza l’ospedale pollese, poi ha percorso il centro cittadino fino a piazza Monsignor Forte.
L’iniziativa ha permesso di lanciare un messaggio chiaro contro il provvedimento preso dalla Regione Campania in seguito al parere vincolante del Comitato Percorso Nascita Nazionale. Una decisione che il territorio non vuole accettare in silenzio. Chiudere il reparto del “Luigi Curto” di Polla significherebbe doversi dirigere verso altre strutture sanitarie, anche fuori Regione, per poter partorire.
Uno “scippo” che il territorio, già privato di altri importanti servizi, non accetta. Il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha chiarito che è stata nuovamente chiesta la deroga per l’ospedale di Polla e il suo punto nascite: l’esito della richiesta si conoscerà nelle prossime settimane, intanto il territorio fa comprendere che non è disposta ad accettare ulteriori risposte negative.
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