“La disattivazione dei punti nascita negli Ospedali di Polla, Sapri e Vallo Della Lucania disposta dal Governatore-Commissario per la Sanità Regione Campania, De Luca, ha suscitato fortissimo disappunto tra la popolazione che non si rassegna, giustamente, alla perdita di un servizio essenziale. L’improvvido provvedimento è stato adottato in base al parere del Comitato Percorso Nascita, che ha ritenuto di applicare rigidamente la misura standard di 500 parti annui che nei suddetti presidi ospedalieri non viene raggiunto, sia pure per poco.
La disattivazione dei punti nascita è stata adottata non tenendo adeguatamente conto del criterio di cui all’art.1 del Decreto del Ministero della Salute 11/11/2015 che fa obbligo di considerare le condizioni orografiche di insediamento della struttura sanitaria”. Inizia così la lettera inviata dal senatore Francesco Castiello al Ministro per il Mezzogiorno Barbara Lezzi.
Il parlamentare cilentano del Movimento 5 Stelle ha sollecitato un intervento contro un provvedimento che non tiene conto di una serie di criticità che caratterizzano il comprensorio, quali “l’isolamento geografico del Vallo di Diano, carente di soddisfacenti collegamenti viari, e dell’analoga situazione in cui versa il Cilento”.
“L’erroneità del parere del Comitato ridonda in arbitrio del provvedimento del Governatore-Commissario De Luca che ha disposto, in concreto, la chiusura dei punti nascita innescando una ulteriore spinta allo spopolamento delle aree interne del Cilento e del Vallo di Diano ponendosi in stridente contrasto con la ratio ispiratrice della legge 7 Ottobre 2017, n.158 contro l’abbandono dei piccoli Comuni con disagio insediativo”, scrive Castiello, sottolineando come la chiusura dei punti nascita sia anche “in frontale contrasto con l’articolo.32 della Costituzione che garantisce la tutela della salute come diritto fondamentale del cittadino e interesse primario della collettività. Le carenze nei collegamenti viari si accompagna spesso al rischio della vita in caso di parti di urgenza”.
Per il senatore pentastellato, però, il rimedio c’è e “può essere costituito dalla sospensione provvisoria dell’efficacia dei provvedimenti adottati in applicazione dell’articolo 21 quater della legge n.241/90.Lo stesso De Luca, richiamando il suddetto art. 21 quater, può neutralizzare i perniciosi effetti della disattivazione dei punti nascita di Polla e Sapri, in attesa che sia rinnovato il procedimento per arrivare a una soluzione definitiva di contenuto positivo. Per Vallo il problema non si pone in termini di urgenza in quanto la disattivazione del punto nascita è stato sottoposto al termine dilatorio di un anno”.
“È necessario agire con somma urgenza per evitare l’interruzione del servizio”, avverte però l’onorevole Francesco Castiello.