CAPACCIO PAESTUM. Nino Pagano, Pasquale Accarino, Angelo Merola, Alfonsina Montechiaro, Fernando Maria Mucciolo e Francesco Petraglia passano all’opposizione. Per far luce sulla vicenda che li ha portati a decidere di lasciare la maggioranza consiliare per continuare a svolgere il proprio ruolo come espressione della minoranza, è stata indetta una conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio.
Ad aprirla il consigliere Francesco Petraglia che ha spiegato le ragioni dell’incontro: “Abbiamo subito continue offese gratuite e comportamenti arroganti da parte del sindaco Palumbo che richiedono una risposta concreta”, ha esordito. “Abbiamo cominciato a renderci conto che le azioni amministrative non ci convincevano sotto l’aspetto etico e morale, mostrando sempre lati oscuri che avrebbero necessitato approfondimenti – ha detto – Le nostre richieste di trasparenza sono state sempre disattese”. Diversi i provvedimenti e gli atti contestati, elencati dal consigliere Fernando Mucciolo. Quest’ultimo ha evidenziato una serie di presunte irregolarità o quanto meno provvedimenti poco trasparenti (presi in quella che è stata più volte definita una “Casa buia dai vetri non tanto trasparenti”) nell’affidamento degli incarichi e nei vari atti approvati dall’Ente in primis sulla palestra comunale (opere di adeguamento sismico e riqualificazione), poi sui lavori di somma urgenza sulla condotta sottomarina di scarico a Capaccio Paestum, sul polo scolastico e la piscina comunale. Sotto accusa in particolare la figura dell’ingegner Bello più volte chiamato in causa per presunti conflitti d’interesse.
“Possibile che il sindaco Palumbo non si accorga di questi fatti o forse non ha voglia di vedere?” si è chiesto Mucciolo. Anche Pasquale Accarino ha ribadito i concetti espressi dagli altri consiglieri comunali puntando il dito contro il sindaco Palumbo: “Politicamente e anche umanamente è inconcepibile che un sindaco possa trattare un consigliere comunale in modo maldestro criticandone l’onorabilità. Mai nessuno mi ha detto in faccia ‘qua la legge la detto io’ quasi a voler far capire, in modo poco democratico, che non esiste confronto o possibilità di dialogo. Fare il consigliere – ha proseguito – non significa non avere neanche diritto di parola. Non è questa la strada che avrei voluto percorrere, speravo di dare il mio contributo per il bene del mio paese”, ha concluso. E’ poi toccato prendere la parola al consigliere Angelo Merola che ha rivendicato tutta l’attività compiuta grazie ai consiglieri “dissidenti” e precisato di voler “restare coerente ai suoi principi e di continuare a lavorare per fare il bene del paese nella speranza di poter portare avanti progetti per questa città”.
Ad anticipare l’intervento di Alfonsina Montechiaro dei filmati in cui il sindaco Palumbo elogiava quest’ultima e criticava Nicola Ragni (il cui schieramento è oggi in maggioranza). “Sto vivendo un travaglio interiore per dei pettegolezzi fatti circolare ad arte dalla mia persona da chi teme l’amore del popolo nei miei confronti. Non ho paura, la mia storia personale parla per me in maniera inequivocabile – ha esordito – chi mi conosce sa come sono. Ho svolto il mio ruolo di consigliere con amore e dedizione, trascurando anche i miei affetti per dare al popolo di Capaccio Paestum tutta l’attenzione che merita”. Successivamente ha rivolto dure accuse al primo cittadino: “Hai tradito tutte le persone che credevano in te. Sei stato disponibile a barattare sei consiglieri con una manovra spregiudicata temendo di perdere la poltrona”. “Non temo di sedermi tra i banchi dell’opposizione perché non ho dimenticato che sono stata eletta per difendere il popolo, non per ingannarlo”, ha concluso. Altri video in cui Palumbo annunciava di “non voler fare inciuci con nessuno” e di non voler con sé “dinosauri che hanno messo in ginocchio la città”, hanno anticipato l’intervento di Nino Pagano (anche lui nei filmati elogiato dal primo cittadino). Il presidente del consiglio comunale ha ricordato di essere stato eletto in questo incarico all’unanimità e rivendicato i suoi rapporti di cordialità anche con la minoranza. “Ho tentato di ricostruire la situazione, non ci sono riuscito”. “Il sindaco ha voluto individuare nel sottoscritto la persona da abbattere per smontare l’azione dei dissidenti, ma non hanno capito che il vero collante di questa squadra sono gli accadimenti di questi mesi ai danni della comunità, le loro invettive a chi non diceva sempre e solo si. Ciò ci ha indotto a condividere il percorso che oggi ci vede qui”.
Pagano ha replicato punto per punto alle accuse rivoltegli negli ultimi tempi dal primo cittadino: “Sono stato tacciato di essere il regista per l’assegnazione di alcuni progetti strategici (quello per via Magna Graecia) all’ingegnere Carmine Greco ritenendo chissà quali interessi avessi. In realtà i progetti sono stati assegnati dallo stesso sindaco. Per cui io non c’entro nulla, considerato che con Greco c’è un’acclarata inimicizia”. Gli stessi progetti, sono poi stati trasferiti all’ingegnere Bello ma, ha detto il presidente dell’assise, tale provvedimento è stato “contestato dall’Anac. Vedremo ora chi proseguirà la gara”. Poi in merito al Puc e alle accuse di volerlo “gestire”, ha ricordato: “Siamo ancora nella fase previsionale, fin ora non è stata fatta una riunione, gestisce tutto il sindaco, noi non siamo a conoscenza di quanto sta accadendo”. E ancora il presidente del consiglio è intervenuto, sui rimpasti fin ora fatti dal primo cittadino: “Noi non abbiamo mai influito, ha scelto sempre lui”.
“Da giorni ricevo ingiurie e illazioni condite da minacce che non dovrebbero appartenere ad un sindaco – ha continuato Pagano – La macchina del fango sono sicuro non si fermerà. So già che vorrebbe cacciare fuori la storia di una condanna del 2015, ma la mia situazione l’ha sempre saputa, ne era a conoscenza”.
“Voglio comunicare ai professionisti del fango che non sono non più disposto a sopportare in silenzio – ha concluso il presidente del consiglio – Da questo momento risponderò per le rime”. Infine è stato annunciato che tutta la documentazione relativa a presunte irregolarità amministrative verrà inviata alla Procura della Repubblica.