VALLO DELLA LUCANIA. Sala slot troppo vicina ad una casa di cura, per il Comune non può riaprire, per i giudici invece si, almeno per ora. Il Tar Campania, infatti, ha accolto il ricorso del titolare che chiedeva la sospensiva del provvedimento di chiusura adottato dall’amministrazione comunale l’estate scorsa perché l’attività risultata priva delle necessarie autorizzazioni.
In realtà nel mese di febbraio il titolare aveva presentato allo Sportello unico per le attività produttive, la Scia, comunicando l’inizio dell’attività. L’ufficio comunale, però, rilevò che non esistevano i requisiti e i presupposti per attività con vincite in denaro, prescrivendo al gestore l’autorizzazione amministrativa oltre a una serie di pareri. Questi sono stati acquisiti nel giro di qualche giorno dal titolare e presentati al Suap, ma non c’è mai stato l’ok di tipo amministrativo, operazione necessaria per l’avvio dell’attività in questione. Il Comune di Vallo della Lucania, infatti, aveva nel frattempo adottato un regolamento per limitare la diffusione di sale slot, vietandone l’apertura in prossimità di luoghi sensibili tra cui cliniche e ospedali. Il locale in questione, che a seguito a un controllo effettuato dai vigili urbani è risultato comunque aperto al pubblico, venne dunque chiuso.
I giudici del Tar, chiamati a decidere sul provvedimento dopo il ricorso del titolare, hanno accolto la richiesta di sospensiva, precisando che “funzione del decreto cautelare non è quella di anticipare il giudizio, ma solo quella di prevenire pregiudizi irreversibili”. Di qui la decisione di “accogliere la misura cautelare richiesta sino alla data della camera di consiglio del 4 dicembre 2018, “nel cui contesto – si legge nel provvedimento – potranno essere assunte le eventuali determinazioni idonee alla definizione del giudizio nello stato in cui versa”.