“La notizia della chiusura del punto nascite dell’ospedale di Polla/Sapri rappresenta l’ennesimo scippo al Vallo di Diano e Golfo di Policastro (ci sarà mai una fine?), sottraendo un servizio esistente da tantissimi anni e che ha visto una risposta assistenziale di notevole qualità e professionalità, tanto da rappresentare un indispensabile ed affidabile punto di riferimento per l’intera popolazione ed in cui hanno visto la luce intere generazioni del territorio e non solo, considerando il notevole afflusso di mamme della vicina Basilicata che venivano a partorire presso il punto nascite, ora in procinto di chiudere”.
Lo dicono in una nota , Mario Marmo, Saverio Carimando e Alfonso Napoletano, componenti RSU Asl Salerno e Salvatore Di Candia segretario provincia Fials. “Non si conoscono i termini e le considerazioni che hanno portato a tale scelta-decisione, pertanto è sempre maggiore l’esigenza di comprendere in che termini è stato valutato il fattore orografico ed i tempi di percorrenza per raggiungere il primo utile presidio ospedaliero e, soprattutto, se questa scelta rispetta i criteri imposti dagli standard di sicurezza stabiliti dalla legge per gli interventi sanitari – evidenziano – Vorremmo comprendere se chi o coloro i quali hanno deciso, al momento di programmare la chiusura del punto nascita di Polla/Sapri, abbiano preso in considerazione i soli asettici numeri di parti dell’ultimo anno solare o se abbiano attentamente valutato la reale indispensabilità del servizio che si accingono a sopprimere e ciò anche alla luce dei devastanti effetti derivanti dalla riorganizzazione dell’Azienda Sanitaria. Ma cosa ancor più grave è che dal 1° gennaio 2019, prevista data di chiusura, le future mamme del territorio ubicato a sud del Vallo di Diano e Golfo di Policastro, sprovvisto anche di strutture private convenzionate, per far nascere i propri figli si porteranno sempre più spesso presso Ospedali ubicati nella vicina Basilicata, facendo aumentare a dismisura la spesa sanitaria fuori Regione.
Ma vi è di più, la scellerata organizzazione sanitaria, in barba alle direttive dello stesso Ministero della Salute, stante la lontananza dei punti nascita, porterà ad un notevole incremento delle cosiddette “nascite programmate”, fruibili con i parti cesareo”.
Di qui l’appello alla Regione Campania e alle istituzioni nazionali affinché “valutino con cognizione di causa la difficile situazione territoriale del Vallo di Diano e Golfo di Policastro, lottando per la permanenza del punto nascita di Polla e Sapri, territorialmente strategico per l’intera ASL e punto di riferimento di un territorio sempre più abbandonato a se stesso”. Ulteriore appello è rivolto ai sindacati e alla popolazione a “a restare uniti contro tale scempio ed a intraprendere iniziative di protesta”.