Con le sue chiese, i palazzi signorili, le piazze, la torre orologio, la Fontana dei tre delfini, i vicoli che s’incrociano conducendo ad angoli che custodiscono prezioso testimonianze del passato, il centro storico di Capaccio è sicuramente uno dei più belli della provincia di Salerno. Non a caso viene spesso utilizzato per eventi evocativi nel corso dei periodi festivi, grazie all’impegno profuso dalle associazioni. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, Ca’pacciàmm, un evento che ha attratto tanti turisti durante l’estate. Eppure il centro storico del capoluogo, che dalla collina si affaccia con i suoi giardini sull’incantevole panorama del mare che bagna il Golfo di Salerno, continua a rimanere nell’ombra della più antica e conosciuta Paestum. Ma chi giunge a Paestum spesso non sa che ad appena pochi chilometri c’è un centro storico da visitare, perché non ci sono indicazioni né tabelle informative.
Eppure c’è tanto da vedere e da raccontare. Secondo la storia, in cui verità e leggenda si confondono nelle vicende della famosa “Congiura di Capaccio” del 1246, dopo che Federico II di Svevia espugnò il castello, molti capaccesi abbandonarono “Capaccio Vecchia” che sorgeva sul Monte Calpazio, dove oggi rimane il Santuario della Madonna del Granato, e si trasferirono un po’ più in alto, dove negli anni si sviluppò la “Capaccio Nuova”. Qui oggi troviamo il Convento di Sant’Antonio, affidato alla custodia dei frati francescani, la Chiesa di San Pietro, Piazza Orologio con la torre civica, la Fontana dei tre delfini, in stile barocco. E poi i portali in pietra del palazzi signorili sormontati dagli stemmi di famiglia. Nei pressi della Chiesa di San Pietro, una targa indica che nel palazzo che sorge proprio accanto visse Costabile Carducci, capaccese, eroe dei moti rivoluzionari del 1848. Nella parte più antica, suggestiva è la fontana pubblica che, oltre che per necessità della casa, veniva utilizzata anche come luogo di socializzazione.
Tuttavia negli anni non sono mai stati adottati strumenti di rilancio del centro storico se si escludono le iniziative organizzate dalle associazioni che però attraggono turisti per pochi giorni, mentre sarebbe possibile e auspicabile inserire Capaccio capoluogo in un circuito turistico che potrebbe contribuire ad allungare la permanenza dei turisti sul territorio.