“Le comunità di Cilento e Vallo di Diano sul piede di guerra per le chiusure dei punti-nascita degli ospedali di Sapri e Polla, la prossima dismissione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, l’esaurimento dei budget di spesa per gli esami diagnostici – anche di quelli salvavita – nelle strutture accreditate; l’assenza di primari nei reparti di rianimazione, emodinamica (Ruggi) e chirurgia (Cava) dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno; le immagini delle formiche addosso ed in bocca a una paziente allettata che schiantano a zero la credibilità della sanità campana e la guerra con il ministro della Salute. Per tutti questi effetti c’è una sola causa: Vincenzo De Luca”.
Il coordinatore provinciale della Lega – e vice regionale – Mariano Falcone argomenta: “La responsabilità di una sanità da ultimissimi posti non può che essere di De Luca nella sua duplice veste di Governatore e di Commissario straordinario. Non si capisce per quale ragione il ministro Giulia Grillo si ostini a mantenerlo in quel ruolo nonostante la prova, dannosa, della sua inadeguatezza”.
Sulla soppressione dei punti-nascita a Polla e a Sapri, Falcone svela: “Il sindaco del Comune di Polla Rocco Giuliano, non certo un leghista, sentitosi evidentemente tradito da De Luca oggi 14 novembre ha dichiarato: ‘la Regione già sapeva del parere sfavorevole e non ha informato il territorio’ e che ‘è una delusione per noi amministratori, forse è meglio se ci dimettiamo perché non siamo in grado di rappresentare la nostra comunità’. Il suo collega Sindaco di Sapri, invece, dà la colpa agli altri ma il decreto l’ha firmato Vincenzo De Luca, Presidente PD della Regione Campania”. Falcone aggiunge: “In queste ore assistiamo al solito scaricabarile di De Luca (i meriti sono sempre i suoi, le colpe sempre di qualcun altro): stavolta se la prende con il Governo cercando di far passare per vittima di un oscuro e malevolo disegno il ruolo del Commissario che invece difenderebbe i territori. Tutti sappiamo che queste altro non sono che le conseguenze dell’ennesima sconfitta di una disastrosa gestione della sanità. De Luca se ne faccia una ragione: la popolazione, la stessa che oggi sta subendo sulla propria pelle le conseguenze delle sue scellerate scelte, lo ha capito benissimo. Tra due anni lo manderà definitivamente a casa”. Conclude: “Riteniamo inderogabile la revoca di commissario: l’8 dicembre, a Piazza del Popolo a Roma in occasione della manifestazione nazionale della Lega, consegneremo un corposo dossier al ministro Salvini”.