«L’ospedale di Sapri non si tocca, il Governo del cambiamento vuole la guerra? Continueremo fino alla fine al fianco della Regione per ottenere la deroga come sede disagiata». Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, annuncia battaglia per la chiusura del punto nascita dell’Immacolata. Stessa sorte per il “Curto” di Polla. Pochi i parti annui: 296 nel 2016 nella cittadina del Golfo di Policastro 345 in quella del Vallo di Diano. Numeri che risultano al di sotto della soglia minima di 500 e che ha portato il Comitato Percorso Nascita Nazionale a non concedere la deroga richiesta dalla Regione Campania anche per Ariano Irpino, Ischia, Sessa Aurunca e Vallo della Lucania.
Anche quest’ultimo ospedale è ben al di sotto della soglia minima, anzi fa addirittura peggio degli altri due nosocomi: solo 263 parti nel 2016. La deroga, però, è stata ottenuta anche in considerazione della posizione geografica del nosocomio.
Per Sapri e Polla nulla da fare: dall’1 gennaio 2019 i posti letto di Ostetricia e Ginecologia vengono riprogrammati ad altra disciplina.
Lorenzo Latella, coordinatore regionale di CittadinanzAttiva incontrerà in mattinata i vertici Asl e della Regione per comprendere la situazione e capire se dovessero esserci spiragli per evitare il blocco. Intanto il consigliere comunale di Vibonati, Manuel Borrelli, ha chiesto di “adottare una delibera in Consiglio Comunale per protestare contro simile decisione e per supportare la Regione in vista della Conferenza Stato -Regioni”, in programma il prossimo 22 novembre. Il gruppo SapriDemocratica, invece, ha chiesto l’immediata convocazione di un consiglio comunale per discutere sul caso. “La nostra Città, con la chiusura del punto-nascite, corre il rischio di pregiudicare definitivamente il mantenimento del locale ospedale, già fortemente penalizzato dalla cronica e insostenibile carenza di medici e di personale paramedico”, fanno sapere. “È necessario approvare all’unanimità un documento che si opponga con forza e senza paura ad un provvedimento sbagliato e ingiusto”, concludono da Sd.
Anche dal Vallo di Diano si sollevano malumori. Il sindaco di Polla, Rocco Giuliano, ha annunciato che è pronto a ricorrere contro il provvedimento ed ha chiesto ai sindaci del comprensorio di fare altrettanto.