“Ho convocato con urgenza, come Sindaco capofila, per le ore 15:00 di domani presso il Comune di Sapri, il comitato dei Sindaci del distretto 71. Alla riunione parteciperà anche il Sindaco di Maratea. Metteremo in campo tutte le nostre forze per modificare ciò che è stato deciso altrove. Tutti i cittadini, le organizzazioni sindacali e le associazioni sono invitati a partecipare”. Lo ha annunciato il primo cittadino saprese, Antonio Gentile. L’amministrazione comunale punta a trovare una soluzione alla decisione di chiudere il punto nascita dell’ospedale dell’Immacolata. Anche il consigliere comunale di Vibonati, Manuel Borrelli e SapriDemocratica, avevano chiesto di fissare un incontro.
Alla politica si affiancano i sindacati con la Cgil che ha manifestato il proprio dissenso per il provvedimento che rappresenta “l’ennesimo scippo nei nostri confronti”, dicono Domenico Vrenna, segretario Cgil Sapri e Gerardo Triani della Spi Cgil. Le segreterie provinciali Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl di Salerno, invece, chiedono chiarezza sul futuro degli ospedali di Polla e Sapri, uniche realtà sanitarie del Vallo di Diano e Golfo di Policastro, in cui nel nuovo piano regionale di programmazione della rete ospedaliera spariscono i punti nascita.
“Verrebbe da commentare: nulla di nuovo sotto il sole del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Sembra una banalità questa affermazione, ma per chi subisce sulla propria pelle questi fatti risulta essere di una drammatica evidenza, a cui occorre assolutamente e velocemente porre rimedio”, hanno spiegato i segretari Pasquale Addesso della Cgil Fp, Pietro Antonacchio della Cisl Fp e Lorenzo Conte della Uil Fpl. “Le comunità dei comprensori devono mobilitarsi indignata per questo ulteriore esproprio che non tiene in nessun conto delle specificità territoriali del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Infatti le caratteristiche oro-geografiche e la difficile viabilità pongono a serio pericolo il percorso nascita, sia per le future mamme che per i nascituri, in termini di sicurezza e qualità dell’assistenza”.
Anche nel Vallo di Diano si è pronti a mettere in campo tutte le iniziative per scongiurare la chiusura dei punti nascita: il sindaco di Polla, Rocco Giuliano ha annunciato la volontà di ricorrere al Tar contro il provvedimento ed ha invitato gli amministratori del comprensorio a fare lo stesso.
Anche il presidente della comunità montana, Raffaele Accetta, ha manifestato il suo malcontento: “In qualità di referente e rappresentante dell’Ente Capofila della Strategia Area Interna per il Vallo di Diano apprendo con enorme delusione e grande disappunto la notizia della soppressione a partire dal 2019 del Punto Nascita del Presidio Ospedaliero di Polla”, ha detto. “Nel corso di questi anni abbiamo, insieme a tutti i Sindaci dell’area, fatto un grande sforzo di programmazione e pianificazione unitaria proprio per rispondere ai requisiti che la Strategia Nazionale Aree Interne Interna ci richiedeva: frenare lo spopolamento e aumentare il tasso di residenti nel Vallo di Diano – prosegue – Mi domando come da un lato si possa chiedere ad un territorio di programmare interventi anche nel settore socio – sanitario e dall’altro andare a sopprimere uno dei presidi più importanti dell’area; un presidio che tocca la salute delle donne, il loro diritto ad essere curate e a poter partorire in sicurezza”.
Di qui la richiesta a Regione e Ministero di aprire immediatamente un tavolo tecnico “in cui si adotti una sospensione del provvedimento in virtù dell’essere il Vallo di Diano area pilota per la strategia delle aree interne”.
A tal proposito annunciata la Conferenza dei Sindaci dell’Area che “formalizzerà la richiesta attraverso un documento unitario che sottolinei come la sperimentazione di programmi e interventi che ci apprestiamo ad attuare contempli anche il permanere del Punto Nascita nel Presidio Ospedaliero di Polla”.