“Chiudere i Punti Nascita a Polla e a Sapri rappresenta oltre che una follia, anche una di quelle vergognose contraddizioni della politica italiana” . Parole del presidente del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino.
“Approviamo le leggi sui piccoli Comuni, poi continuiamo a tagliare i servizi per le Famiglie che ci vivono; parliamo della valorizzazione delle periferie, poi non diamo neppure la possibilità di nascerci; finanziamo le Aree Interne, poi tagliamo i fondi per l’assistenza sanitaria nelle stesse Aree Interne; parliamo di contrasto allo spopolamento e facciamo di tutto per spingere le famiglie a vivere nei grandi centri – prosegue – Basta con questa ipocrisia che continua a togliere credibilità alla politica, che con serietà e responsabilità dovrebbe occuparsi almeno dei bisogni primari della gente. Anche se ci fosse una sola mamma, avrebbe il diritto di partorire nel presidio sanitario più vicino; in questo caso non parliamo di prestazioni d’eccellenza ad elevata professionalità per le quali è giustissimo operare una razionalizzazione, ma parliamo di servizi essenziali e io direi anche sociali, che, piuttosto che chiuderli, andrebbero potenziati”.
Pellegrino evidenzia i problemi della sanità locale dove gli utenti “continuano a fare centinaia di chilometri per una chemioterapia o una radioterapia e qualcuno che non può permettersi gli spostamenti rischia addirittura di non farle; si continua a non avere un centro per la cura dell’ipertensione in un Territorio con un’altissima incidenza di tale patologia e potrei continuare; chiudere anche i Punti Nascita significa superare ogni limite”.
“Faccio un appello al Presidente De Luca e ai Parlamentari eletti nel nostro Territorio, di superare qualsiasi ideologia e di lavorare insieme per evitare l’ennesima mortificazione, che in questo caso rappresenterebbe la cancellazione dell’identità delle attuali e future generazioni”, conclude Pellegrino.