La scelta di chiudere i punti nascita di Polla è Sapri era solo questione di tempo. Lo dicono dal sindacato Fisi Sanità che contesta la decisione.
“Sulla scelta siamo critici” dichiara il responsabile della FSI-USAE Rolando Scotillo “è una storia già vista di inefficacia ed inefficienza e di abbassamento della qualità di assistenza per la madre che intende partorire e che troverà con queste ulteriori chiusure mille difficoltà come le hanno trovato madri della Valle del Sele e del Calore che hanno patito oltremodo per la chiusura del punto nascita di Oliveto Citra ed Eboli”.
“È questa la sanità che vogliamo?” esclama Scotillo “avevamo presentato una proposta sul parto naturale e sulla differenziazione tra il parto chirurgico o difficile ed il parto naturale, con un percorso nascita che accompagnava passo dopo passo la madre dalla gestazione al puerperio e valorizzava il parto naturale, chiudere le Ostetricie senza prevedere case parto e non prevedere un percorso nascita alternativo significa solo ammassare madri in stalle senza privacy e senza quella assistenza dovuta e necessaria in un momento che per la donna dovrebbe essere il più felice della propria vita, ed invece qualcuno lo vuole rendere difficile ai limiti della pazienza umana.”
Dal 01 gennaio 2019 Vallo della Lucania (Ospedale), Agropoli (Clinica Malzoni), Battipaglia (Ospedale), Salerno (Ospedale e Villa del Sole), Nocera (Ospedale), Sarno (Ospedale) si divideranno i punti nascita: agro nocerino – sarnese, 270.000 abitanti 50 posti letto di ostetricia; Valle del Sele e del Calore, 300.000 abitanti 30 posti letto di ostetricia; agro del Vallo della Lucania, 210.000 abitanti 34 posti letto di ostetricia.
“De Luca & C. non conoscono né la sanità , né la matematica e né la geografia, anche questa rivisitazione del piano trasuda di politica e di scelte scellerate…Italiani (e salernitani) …arrangiatevi!!”, conclude il sindacato.