Il 16 Novembre, a Castellabate, si celebra la festività del Beato Simeone, una figura molto amata e venerata dagli abitanti del luogo. Dopo la morte di San Costabile, avvenuta pochi mesi dopo la fondazione del borgo, il Beato, quinto abate della Badia di Cava, continuò e potenziò l’opera del predecessore. Ultimò , infatti, il Castello appena iniziato, bonificò le terre del comprensorio e, per incrementare il traffico, allestì un porto nella frazione di Santa Maria che divenne uno dei più sicuri approdi del golfo di Salerno. Il suo governo durò ben sedici anni in cui riuscì anche ad ingrandire e dedicare a S. Maria de Gulia il primitivo oratorio frequentato da San Costabile.
Nel Giugno del 1138 donò ai primi abitanti, rifugiatisi all’ombra protettiva del castello, le case che abitavano e le terre che lavoravano. Un gesto che testimonia una grande bontà d’animo e un forte amore per quei luoghi. Purtroppo, inspiegabilmente, nessuna traccia di culto al Beato Cofondatore e Compatrono c’è stata nel corso di lunghi otto secoli. Per questo motivo il 17 Gennaio 1990 Castellabate lo ha solennemente commemorato con larga partecipazione di prelati e fedeli.
Ogni anno, il 16 Novembre, si svolge nella “piazza 16 Giugno 1138”, a lui dedicata, la “Giornata del ringraziamento”, accompagnata sempre dalla benedizione di semi di cereali da spargere sui solchi fumanti, delle pianticelle fruttifere da mettere a dimora, degli attrezzi agricoli a volte strumenti di infortuni. E questo in ricordo dell’ardita riforma agraria e grande bonifica compiuta dal Beato 880 anni fa.
Fonte storica: scritti di Monsignor Alfonso Maria Farina