Sanità: in arrivo 97 infermieri ma solo a Vallo della Lucania ne mancano 43, ira dei sindacati

Tomasco chiede chiarimenti all'Asl Salerno

Di Redazione Infocilento

Con una nota ai vertici Asl, Biagio Tomasco, segretario del sindacato Nursind chiede chiarimenti in merito al piano del personale. L’azienda ha previsto come il fabbisogno di infermieri per il triennio 2018 – 2020 sia di 97 unità. “Una cosa veramente paradossale atteso che nel solo ospedale di Vallo della Lucania, a norma del DCA 67/2016 manchino 43 unità infermierisiche, ovvero circa la metà di quanto da Voi previsto per tutto il personale di comparto per il triennio 2018 – 2020”, scrive Tomasco.

“Delle due una, o il DCA 67/2016 è completamente non allineato ai bisogni assistenziali degli ospedali salernitani, o i calcoli difettano in maniera clamorosa”, accusa il dirigente sindacale.

“Altro aspetto che non fa quadrare i conti è la fattispecie per cui nell’ASL Salerno lo sforamento del fondo disagio si sia attestato intorno ai 5.000.000 di euro, che tradotto in ore lavorative ammonterebbe in media a circa 301.000 ore lavorative, pari al debito annuale di circa 190 unità di personale, cosa che farebbe ridimensionare sensibilmente verso il basso la Vostra stima, con un delta di 93 unità”, prosegue Tomasco. “Anche in questo caso si dovrebbe analizzare nel dettaglio la problematica del lavoro straordinario, oggi necessaria al mantenimento dei LEA nei nostri ospedali, ma che di converso mette a nudo la drammatica carenza di personale che oramai si possa definire strutturale”, evidenzia il sindacalista evidenziando come le previsioni dell’Asl abbiano non poche falle.

Tomasco chiede poi chiarimenti sul personale impiegato in attività diverse da quelle del profilo di appartenenza e di rendere noto se “tali unità di personale siano state conteggiate o meno nel profilo di appartenenza o se, al contrario, siano state conteggiate nel ruolo che ora impropriamente occupino, cosa che se confermata, sballerebbe ancor più il fabbisogno previsto sia per i sanitari sia per gli amministrativi”.

In conclusione della missiva si contesta all’azienda “la mancata previsione dell’individuazione dei dirigenti informatici, nonché di quella dei tecnici informatici, figure essenziali da prevedere in ogni macrocentro aziendale, cosa che se prevista avrebbe significato un’apertura verso il futuro di non poco conto, atteso che la tecnologia oggi nuova domani sia vecchia”; al contempo si chiede un confronto con le organizzazioni sindacali per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle amministrazioni pubbliche.

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