La deputata Virginia Villani del Movimento 5 stelle interviene in aula dopo il caso di femminicidio avvenuto a Sala Consilina e accende i riflettori sul fenomeno della violenza sulle donne.
Ecco il testo dell’intervento avvenuto in aula ieri.
“Signor Presidente, gentili Onorevoli colleghi,
Nei giorni scorsi vi sono stati due episodi di violenza sulle donne verificatisi in poche ore in Campania: un femminicidio a Sala Consilina, nel Salernitano, e un tentato omicidio a San Pietro a Patierno, quartiere della periferia nord di Napoli. A Sala Consilina una donna di origine rumena, Violeta Senchiu, è stata uccisa dal suo convivente, un 48enne del posto che è stato fermato con l’accusa di omicidio pluri-aggravato per futili motivi, crudeltà e premeditazione nonchè di incendio doloso. La violenza si è consumata all’interno dell’appartamento in cui i due vivevano da tempo. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, nel primo pomeriggio di sabato ha cosparso di benzina la casa e poi ha appiccato il fuoco. Immediatamente le fiamme si sono estese raggiungendo la stanza dove si trovava la 32enne che è rimasta ustionata gravemente su tutto il corpo. La donna, dopo quasi venti ore di agonia, è deceduta. Sono rimasti illesi, invece, i tre bambini della donna che giocavano nel piazzale antistante l’abitazione al momento dell’incendio. La tragedia ha sconvolto l’intero comprensorio del Vallo di Diano. Violeta Senchiu viveva da anni a Sala Consilina ed era conosciuta, oltre che dai suoi connazionali, anche dai salesi come una donna seria e lavoratrice. L’altro episodio è avvenuto a Napoli, dove un 52enne pregiudicato di San Pietro a Patierno è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio e sequestro di persona. L’uomo ha imprigionato nel proprio appartamento per circa 12 ore l’ex convivente: dopo un approccio sessuale fallito il 52enne nel corso del sequestro avrebbe continuamente percosso la donna con pugni e calci, le avrebbe sbattuto la testa contro la testata del letto tentando più volte di soffocarla con una coperta prima di sbatterla fuori di casa. Una violenza insensata e che abbiamo il dovere di fermare. In Campania nel 2017 i femminicidi sono stati 11 su 123, cioè il 9% sul totale, 114 donne uccise in pochi mesi nello stesso anno. Secondo l’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne in Regione Campania, la nostra terra è la seconda regione italiana per femminicidi. Aumentati anche i casi di stalking: si è passati, infatti, dai 9.027 atti persecutori denunciati nel 2011 ai 13.177 del 2016, con un aumento del 45%, dato che scende nel 2017. Alla luce di questi dati è bene ribadire che contro i femminicidi serve un’educazione culturale che noi come istituzioni abbiamo il dovere di dare. Dobbiamo costruire sinergie tra il privato, sociale e le istituzioni pubbliche. Servono reali strumenti e servizi a supporto delle donne vittime di violenza. Progetti che attivano servizi di ascolto, supporto psicologico, orientamento al lavoro, formazione e prevenzione culturale e sociale, agendo anche nelle scuole. Bisogna lavorare ogni giorno operando accanto a donne che soffrono: cedo con con fermezza nella rete, parola chiave per creare sinergie fondamentali non solo per costruire ed offrire i servizi, ma anche, guardando più lontano, per la crescita delle future generazioni. Bisogna incentivare alla denuncia, è necessaria una svolta culturale ed è una sfida che deve partire da noi donne impegnate in politica, nelle scuole, nelle associazioni, nelle case e nei centri di lavoro”.