SAPRI. No al pareggio di bilancio. Il Comune di Sapri ha chiesto l’esonero dai vincoli di finanza pubblica derivanti dalla normativa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero dell’Interno e all’Anci. “Le disposizioni attinenti al pareggio di bilancio determina per i Comuni, di fatto, il blocco totale degli investimenti, il divieto di utilizzo di risorse quali l’avanzo di amministrazione, e ciò in spregio ai documenti approvati ad inizio mandato amministrativo quali il programma di governo con il quale i Sindaci si sono impegnati nei confronti dei cittadini”, fanno sapere da palazzo di città.
Le regole del pareggio di bilancio, “chiaramente improntate a criteri burocratici e ragionieristici”, secondo l’amministrazione Gentile “puniscono, paradossalmente, gli Enti cosiddetti virtuosi che hanno negli anni mantenuto un basso tasso di indebitamento e una oculata gestione del personale”.
Ma non si tratta dell’unico limite per i comuni: infatti “il legislatore centrale, in contrasto palese con i principi di autonomia e sussidiarietà, ha emanato tutta una serie di disposizioni normative, paralizzanti dell’ordinaria gestione dei comuni di piccole e grandi dimensioni quali spending review; controlli di Ragioneria Generale dello Stato, Corte dei Conti, Dipartimento Funzione Pubblica, Autorità di Settore; obbligo gestione associata dei servizi; obbligo di ricorso a centrali di acquisto Consip o Mepa”. Insomma da un lato vi è una contrazione delle risorse, dall’altro sono stati aumentati i compiti e le funzioni dei comuni senza alcun trasferimento finanziario. “Così si mettono a repentaglio servizi fondamentali quali la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture sensibili”, evidenziano da palazzo di città.