Una stradina secondaria, un’ arteria stretta, lunga qualche chilometro e che collega le due entrate principali del mattatoio alla via principale: questo è lo scenario nel quale si svolge la prima veglia del neonato movimento “Salerno Animal Save”, strettamente legato all’internazionale “The Save Movement”.
L’atmosfera è solenne, e il silenzio innaturale del luogo è interrotto soltanto dal via vai dei camion: “animali vivi”, recita la scritta sulle loro fiancate, perché sono vitelli, maiali, vacche le “merci” che stanno per compiere il loro ultimo viaggio.
La pioggia scrosciante e il vento impetuoso rendono più complicata la comunicazione, ma gli attivisti, cartello alla mano e dita a formare il segno della pace, chiedono agli autisti di fermare i loro mezzi per poter regalare, agli animali, qualche minuto di calore, conforto e affetto.
Non è facile avvicinare un animale che sa di essere condannato a morte, che sente, già dalla strada, i rumori del macello al lavoro, lo strazio gridato attraverso i cunicoli, eppure l’empatia, la gentilezza è una lingua davvero universale, e, nonostante il timore, i musi si avvicinano alle sbarre, i nasi, le narici vanno alla ricerca dell’odore di quella mano tesa che offre una timida carezza, un gesto di dolorosa pietà, timido ma significativo.
“È difficile compiere questi viaggi” – racconta uno degli autisti che trasporta, tre volte a settimana, gli animali verso il macello di Atena Lucana – “sento che loro capiscono dove li sto portando, si agitano e muggiscono, quasi a chiedermi di cambiare strada, di liberarli. Io mi scuso, perché mi dispiace, perché non posso fare altrimenti.”
“È una responsabilità enorme” – commenta un’attivista – “lavorare insieme per il bene degli animali, raccontare, con la nostra voce, attraverso le immagini, ciò che non tutti riescono a vedere. È un impegno importantissimo, che costa una fatica emotiva davvero grande, ma noi siamo qui, a lottare, perché la vita degli esseri umani conta. Quella di tutti gli esseri umani.”
Gli animalisti, dunque, sottolineano che questo è soltanto il primo passo: “la strada verso la sensibilizzazione” – conclude la referente del movimento, Chiara Della Pepa – “è lunga, difficile: ma noi siamo motivati, abbiamo la vita degli animali nelle nostre mani, e continueremo a organizzare manifestazioni ed eventi pacifici perché conoscere è il primo passo per smuovere le coscienze, per innescare il cambiamento .”