Capaccio Paestum, Sica attacca: “Palumbo rabbioso, consapevole del tonfo di impopolarità”

"Che brutta pagina che si sta scrivendo nella storia del nostro Comune"

Di Redazione Infocilento

“La macchina del fango di nuovo in azione: ad azionarla un Palumbo rabbioso, consapevole del tonfo di impopolarità che lo vede precipitare inesorabilmente e del disastro economico e sociale in cui ha condotto il nostro povero Paese. Con furia incontrollata, ostenta accuse, calunnie, offende, produce cattiveria. Un chiaro ed inequivocabile sintomo di chi avverte il fallimento dei progetti che da subdolo sarto di operazioni personali, aveva in mente di realizzare sul nostro territorio. È finita caro cavaliere Palumbo, la sua premiata sartoria di abiti su misura è fallita”. L’ex sindaco Franco Sica commenta così le parole del sindaco di Capaccio Paestum, che nei giorni scorsi non aveva lesinato critiche ai suoi oppositori.

“Piscina chiusa, estate disastrosa, depuratore imballato, bilancio comunale allo sbando, maggioranza spappolata a tempi di record, spiagge libere prese in ostaggio, disastro economico del Lin-Ora Village, personale allo sbando più assoluto, disastro ecologico dei dischetti e delle strade piene di immondizia, eccetera eccetera. Queste le verità che le bruciano davvero tanto, fino a devastare gli atteggiamenti di un primo cittadino che perde quotidianamente il contatto con la realtà, per dedicarsi alle cattiverie ed alle calunnie, a demonizzare finanche chi gli è stato accanto”, dice Sica.

“Che brutta pagina che si sta scrivendo nella storia del nostro Comune! Siamo ostaggio di una rabbiosa azione che ha cancellato democrazia, confronto, buona educazione – prosegue – Se la prende con la mia azione di governo, con quel programma che ha di fatto consentito al nostro Comune di passare dal 7 al 70% di raccolta differenziata. La Sarim non è il frutto di un affidamento diretto, metodica sartoriale molto cara all’esimio Palumbo e che ha esposto qualche mese fa il nostro Comune ad una bruttissima vertenza che pesa come un macigno sui rischi di aggravio di tasse a cui i cittadini saranno chiamati a contribuire. Quello della Sarim si chiama Gara ad evidenza pubblica, con tutti, ripeto tutti i crismi della legalità. Avrebbe impegnato meglio il suo tempo a studiare e realizzare fino in fondo quel mio progetto di differenziata, che prevedeva di fatto una riduzione del carico di tassazione, derivata dalla vendita del materiale differenziato, ma il cavaliere era impegnato a cucire vestiti…
Se la prende con il mio progetto di ristrutturazione del cimitero, di cui vado fiero e che avrebbe invece bisogno di ulteriori impulsi. Collega in maniera vile quel progetto alla successiva interferenza della camorra sul lavori cimiteriali. Chiarisca questo collegamento ai suoi colleghi Carabinieri e ne faccia denuncia. Un attacco vile alla mia onestà non lo merito e gliene chiederò conto. Chieda ad altri notizie in merito”.

Poi l’ex sindaco prosegue: “Se la prende con il progetto sospeso del sottopasso. In campagna elettorale aveva assunto impegno di riaprire il passaggio a livello: ennesima madornale bugia che ha tratto in inganno la buona fede di tanta gente. Le chiedo: che fine hanno fatto i 4 milioni di euro che la mia amministrazione ha lasciato per realizzare l’opera? A che punto stanno le procedure per la riapertura del passaggio a livello? La mia serena decisione, che tale resta, di rendere la disponibilità al mio Paese per una nuova azione di governo, trova le sue radici forti nella necessità di liberare il Paese dal fango, dalle cattiverie, dalla stagione dell’arroganza che la vittoria di Palumbo ha inaugurato”.

“Leggo nei bisogni della gente, il desiderio di una classe dirigente disponibile, aperta all’ascolto, leale, onesta, pronta al dialogo, capace di umiltà. Vivo le difficoltà quotidiane di un Paese che non si riconosce più nel Palazzo delle beghe, dei conflitti fra interessi contrapposti, dei vestiti su misura. Sento il desiderio di riscatto di un Popolo che ha scritto pagine memorabili della sua storia, con la forza della sua dignità. Quel Popolo a breve verrà liberato”, conclude Sica.

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