SAPRI. Rabbia e commozione per la morte di Gigi Paesano. Sono questi i sentimenti che accomunano le comunità di Sapri e dell’interno Golfo di Policastro, ma anche tante altre persone che lo hanno potuto conoscere soprattutto per la sua attività nel mondo del calcio, la passione che lo ha mosso fin da piccolo ma che gli è costata la vita.
Una morte assurda la sua, un malore improvviso proprio durante una partita di calcio sul campo di Policastro Bussentino, durante una gara del campionato CSI Over 35. Il suo cuore non ha retto: l’ex Ebolitana, Sapri, Paganese e Valdiano, si è accasciato a terra al 10′ del secondo tempo e lì è finita la partita della sua vita. Un destino beffardo che solo cinque anni fa aveva portato al decesso, anche allora per infarto, del fratello Aldo, pure lui ex calciatore (aveva militato in serie B con le casacche, tra le altre, di Ternana e Pistoiese).
I funerali di Gigi Paesano si terranno domani mattina alle 11 presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Sapri che si prevede strapiena per la funzione. In tanti questa mattina si sono risvegliati apprendendo la tragica notizia. Moltissimi i messaggi di cordoglio. “Ti ricorderò sempre col sorriso” dice qualcuno. In molti lo ricordano come una persona educata e solare: è questa la sua descrizione più ricorrente.
Anche la Paganese, sua ex squadra, ha voluto far pervenire il suo messaggio di cordoglio:
“Ciao Gino, sei morto come volevi, su un campo di calcio. Hai raggiunto nel paradiso del calcio minore solo per definizione Carlo Vitiello, il diesse che a tutti i costi ti volle venti anni fa alla Paganese di Eccellenza. Gino Paesano, proveniente dal Solofra. All’andata avevi segnato alla Paganese con la maglia dei conciari, con te giocavano i nocerini Cerino, Brillante e D’Amico. E c’era nella tua squadra un ragazzino che avrebbe fatto carriera, si chiamava Rosamilia. Un mese dopo eri alla Paganese (ancora con l’etichetta Real), agli ordini di Costantino Ferraioli, col benestare del presidente Domenico Campitiello. Prima partita a Pompei il 14 dicembre, finì 1-1 e tu, contro la squadra di Gaetano Manzi che aveva il bomber in Andro, segnasti il gol del pareggio a tre minuti dalla fine. Te la ricordi la formazione? De Bartolomeis, Civale, Vilardi, Birrese, Montuoro, Restuccia, Crisci, Incarnato (oggi il signor GO2), Perrone, Catapano, Paesano. Entrarono Iennaco (l’attuale signor Sixtus) e Amatruda. Eri stato preso per fare la controfigura di Franco Santaniello, quel giorno assente. Non finì bene quel campionato ma tu segnasti 11 gol in appena 15 partite. Quell’anno il cronista Sorrentino ti chiamava Skuhravy. Ma eri soltanto te stesso, uno grande e grosso dal cuore d’oro”.