«Il centro servizi di Capaccio Scalo, con le sue strutture si è manifestato per la sua ubicazione e per volontà umana, adatto a divenire il centro più popolato nella pianura pestana» racconta nel suo libro, “Spuculiannu” Capaccio, il professore Gaetano Puca. Ma l’abitato si sviluppò poi lungo via Italia ’61 e a ridosso della stazione, e Piazza Carlo Santini finì per diventare periferica. «Nella piazza sono stati ubicati alcuni servizi come la sede distaccata degli uffici comunali, l’ufficio postale, la guardia medica, la chiesa. Di conseguenza si è avuta una piazza frequentata in orari d’ufficio, non svolgendo più il ruolo d’incontro e di socializzazione» scrive Puca.
Anche oggi Piazza Santini non è che un luogo di passaggio per raggiungere uffici e scuole. Si anima soltanto in occasione di piccoli eventi e feste religiose. Oltre che la domenica nell’orario delle messe. Per lunghi anni è stata utilizzata come parcheggio, per un periodo è stata anche chiusa al traffico. Ma la chiusura non invogliò le persone ad utilizzarla come luogo di ritrovo. Anzi, forse proprio in quel periodo è stata più abbandonata e pericolosa.
Ma qual è il futuro di Piazza Santini? L’intenzione dell’amministrazione Palumbo è di bandire un concorso d’idee per la ristrutturazione dell’intera piazza, comprendendo anche la Chiesa di San Vito e la casa canonica per le quali già esiste, in verità, un progetto di ampliamento: grazie a un finanziamento pari a circa 3 milioni di euro della CEI e tramite un accordo con il Comune, proprietario del terreno alle spalle della chiesa e della canonica, la chiesa verrebbe notevolmente ampliata così come la canonica che dovrebbe divenire anche la nuova sede dell’oratorio. Il progetto prevede la costruzione di sale per la catechesi, alloggi per i parroci e di servizi igienici pubblici.
Resta il nodo più duro da sciogliere: il Cinema Miriam la cui proprietà è privata e per il quale molti auspicano che si arrivi ad un accordo con il Comune perché è impensabile ipotizzare una riqualificazione dell’area che non comprenda anche l’edificio dell’ex cinema.