Capaccio Paestum, Palumbo: senso di responsabilità prevale sugli interessi

Sindaco richiama amministratori locali

Di Comunicato Stampa

«Il senso di responsabilità prevale sugli interessi». Con questa dichiarazione, il Sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, lancia un chiaro messaggio agli amministratori locali, richiamandoli ancora una volta al «senso di responsabilità e al perseguimento del bene comune», facendo seguito al documento politico firmato dalla lista civica “Altracittà”, che aveva invitato i consiglieri comunali ad evitare  “salti nel vuoto”.

Il Sindaco Palumbo e i consiglieri Giovanni Piano, Crescenzio Franco, Ivano Mottula, Lucio Conforti, Domenico Vecchio e Giovanni Cirone, partendo dall’analisi compiuta da “Altracittà” su quanto è accaduto nel consiglio comunale del 09 ottobre u.s., in parte corretta per la sua fedeltà alla verità oggettiva che è emersa, fanno alcune precisazioni:

«Dunque, è noto che sei consiglieri di maggioranza, compreso il Presidente del Consiglio, hanno pubblicato un documento politico contenente l’accusa contro l’Amministrazione di non aver bene governato la Città in questo breve spazio-tempo di appena 15 mesi dall’investitura popolare, come se loro ne fossero stati estranei. In particolare, per come si legge in maniera evidente in almeno due passaggi del documento, che siano stati perseguiti “interessi particolari”, oppure “…prese di posizione faziose, finalizzate all’interesse di pochi ed incoerenti con i nostri principi di imparzialità e di onestà”.

Occorre sgombrare il campo dall’idea che l’Amministrazione comunale abbia subito momenti di fibrillazione che abbiano potuto cagionare una crisi politica all’interno della maggioranza consiliare, in quanto, al contrario, la condotta dei sei consiglieri di maggioranza, che hanno sottoscritto detto documento, rappresentano non solo la “minoranza” nella maggioranza, ma di essi si erano già intercettati atteggiamenti tali da evocare la volontà di porsi in disaccordo ed assumere, pertanto, un modus agendi diverso e contrario rispetto a quello del Sindaco e dei consiglieri, rimasti fedeli al progetto politico originario votato dagli elettori.

Dunque, all’interno della più alta assise pubblica, la risposta del Sindaco è stata meritevole ed assolutamente riguardosa del suo ruolo di primo cittadino, allorquando ha con sapienza invitato tutti i consiglieri ad evitare scontri e polemiche dal sapore insipido e dagli effetti assolutamente sterili, richiamando ciascuno a svolgere il compito di amministrare per il bene assoluto della collettività, mettendo da parte eventuali incomprensioni e risentimenti.

La condotta tenuta da costoro, di cui si attende pubblicamente un rientro a casa alla maniera del “figliol prodigo”, ha fornito al Sindaco ed ai suoi consiglieri fedeli al progetto, l’opportunità di considerare un ampliamento della maggioranza al solo fine di continuare ad amministrare per portare a compimento l’intera rosa di progetti ed interventi pubblici che il popolo capaccese attende da troppo tempo.

E’ senz’altro vero quel che dichiara il segretario politico di “Altracittà”, quando sostiene che ci troviamo oggi in una situazione generale molto delicata e che all’orizzonte non si intravedano nuovi personaggi capaci di portare pace e serenità politica, ma è anche vero, per quanto si riesce a leggere tra le righe, che allo stato attuale  alcuni di quelli che sono in giro a fare politica, soprattutto coloro che stanno provando a formare le liste per un meschino desiderio di un imminente ritorno al voto, sono davvero soggetti non politici che hanno contribuito a formare un’immagine viscida ed opportunistica di una classe politica ormai corrotta e seriamente incapace di governare.

In uno scenario simile, è subito emerso che solo il sindaco Franco Palumbo può essere capace, con la sua etica e con l’onestà intellettuale e politica che gli appartiene, di traghettare una Comunità complessa da un terreno paludoso ad un terreno solido ove edificare una Città di sistema nella quale poter trasformare in realtà i desideri ormai sopiti e realizzare un ambiente di vita a misura d’uomo.

Nel seguito del comunicato di “Altracittà”, vengono espressi preoccupazione e sgomento rispetto alla condotta di alcuni consiglieri di maggioranza, che pur dissidendo rispetto alla linea del Sindaco Palumbo, non sono stati capaci di spiegare al popolo le vere motivazioni del loro comportamento.

Invero, dalla lettura del documento dei “sei” consiglieri, non emerge alcuna spiegazione precisa del reale motivo che li ha condotti a tali scelte, come rivendica di voler conoscere la lista Altracittà, ma al contrario si è preferito farfugliare frasi generiche e solo allusive di condotte inesistenti, essendo pienamente consapevoli che l’Amministrazione ed in modo particolare il Sindaco Palumbo ha attuato in pochi mesi di governo, esattamente 15, una programmazione senza precedenti che consentirà alla città di Capaccio Paestum una vera svolta a partire già dal 2019, senza trascurare importanti risanamenti come il bilancio comunale, le gravi carenze costruttive riscontrate su importanti opere pubbliche dove sono stati spesi nella passata Amministrazione decine di milioni di euro, il depuratore a Varolato, il cimitero, la piscina comunale che solo grazie al senso di responsabilità del Sindaco si è evitato una sicura tragedia come a Genova e sempre grazie alla sua determinazione ha già avuto la presenza del Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Salerno per cristallizzare i danni e finalmente consentire a breve la riapertura della stessa. La malafede di chi ha dato false informazioni, si riscontra anche nel fatto che sempre in pochi mesi sono state realizzate importanti opere pubbliche come via Nobel che collega Rettifilo al Cafasso attesa da anni, Via Torricelle a Spinazzo attesa da anni, primo lotto di Via Tempa di Lepre, Via Precuiali a Gromola attesa da anni, parcheggio e bagni comunali confinanti ex Cirio attesi da anni, acquisizione a patrimonio comunale e riqualificazione del Lin.Ora Village atteso da anni, realizzazione di un degno Ufficio del Giudice di Pace atteso da anni, bonifica dell’intero territorio comunale atteso da anni, ripristino del servizio idrico a Capaccio capoluogo atteso da anni e interventi minori come il ripristino di via Questione II, Via Sterpinia (da villaggio Desiderio a Villaggio Oasis),  Molo Sirena, Capaccio Scalo  e messa in sicurezza di alcune intersezioni stradali con il ripristino dei semafori a Paestum bruciati da anni e l’installazione di nuovi semafori lampeggianti  a Gromola e Torre di Mare. Siccome nella Pubblica Amministrazioni la forma diventa sostanza, non sono state trascurate le modifiche e l’approvazione di importanti regolamenti locali (sicuramente quelli più significativi sono il RUEC in materia di edilizia e quello di Polizia Locale con l’istituzione della DASPO in materia di sicurezza urbana), senza trascurare il PAF (Piano Assestamento Forestale), il PUC (Piano Urbanistico Comunale) il Regolamento Sanitario, tutti attesi da anni, assorbendo giorni e giorni di lavoro sia negli Uffici che nelle Commissioni Consiliari.

Non credo che sia ininfluente che tra sette giorni inizieranno i lavori dell’importante polo scolastico di Capaccio Capoluogo. Tutto questo, ripeto in pochi mesi di governo, quindi, si chiede in modo particolare, al Presidente del Consiglio ed al suo mentore rocchese, di spiegare il vero motivo di questa crisi politica, essendo emerso da alcune rubriche di emittenti locali – che i lupi perdono  il pelo ma non il vizio.

In quanto all’appello alla responsabilità, non possiamo che trovarci d’accordo, sempre che bene intendiamo il senso ed il valore della responsabilità che ciascuno di noi percepisce quando pensa e, soprattutto, allorquando agisce come pubblico amministratore.

Dunque ben vengano i ritorni a casa dei sempre prodighi figliuoli, a condizione che la responsabilità e con esso il “ritorno”non vengano male intesi e mercanteggiati come un atteggiamento di routine.

Lo spirito che ha animato quest’amministrazione, guidata da Franco Palumbo, è sempre stato caratterizzato  dall’augurio che ognuno di noi sia capace di ben orientare le proprie scelte verso l’indiscutibile realizzazione del bene comune, a discapito dei singoli proponimenti individualistici.

Quando si governa un territorio con amore e consapevolezza, FARE BENE diventa un imperativo che è possibile adempiere solo attraverso comportamenti irreprensibili che mai inducono al perseguimento di fini individualistici che mal si conciliano con la visione di una politica pensata e attuata nell’interesse della gente».

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