Nella mobilità del futuro, l’Italia in generale vanta aziende di profilo internazionale come Motor K Italia, che con le sue piattaforme digitali dedicate all’automobile, serve il 90% dei produttori di veicoli a livello globale. Il comparto del trasporto è quindi tutt’altro che fuori dai radar degli investitori, le venture capital fanno a gare nel finanziare i progetti italiani più validi come 2hire, Brumbrum, Goodbuyauto. Il settore automobilistico italiano è inoltre in fermento costante: l’evoluzione tecnologica dell’auto, spinta dalla transizione energetica verso l’elettrico al 100%, la profonda trasformazione della mobilità (smart mobility) e anche lo sviluppo e la gestione della rete elettrica del futuro (smart grid), sono il fertile terreno dove attecchiscono numerose startup italiane. La Regione Campania, in particolare, risulta essere una delle regioni a più alto tasso di nascita di startup, finanziate dal Fondo nazionale innovazione, gestito dal Ministero dello sviluppo economico e dalla Cassa depositi e prestiti.
Investire nel futuro dell’automobile
L’investimento nell’automotive non è però un affare riservato alle sole società finanziarie con grandi capitali. Attraverso il mercato internazionale della Borsa Italiana, i piccoli investitori possono accedere ai titoli azionari delle imprese del settore come Fca Group, Askoll Eva spa ed Energica Motor Company. Queste società, inserite nei principali indici azionari quali FTSE MIB e AIM Italia, rappresentano una parte importante per i mercati finanziari nostrani, nonostante la loro volatilità influenzi non poco la stabilità degli indici in cui sono inseriti. Gli azionisti hanno dalla loro, però, vari strumenti per controllare l’andamento degli indici, tra cui anche i grafici del Future Italy 40, con i quali è possibile monitorare la curva dei prezzi del principale indice di Piazza Affari.
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Le startup italiane e campane dell’automotive
Accennavamo in apertura del buon momento delle nuove imprese in Campania: nel ramo delle quattro ruote nascerà presto uno stabilimento produttivo di motori elettrici da competizione, a realizzarlo la società pisana Mazzanti automobili e la Netcom Group di Napoli, quest’ultima società d’ingegneria e consulenza. L’unione delle due imprese internazionali darà vita alla startup Mazzanti Automotive Testing & Innovation Lab, a cui partecipano anche le aziende spin-off dell’Università di Salerno eProInn ed ePowering. In ambito nazionale, tra le stratup dell’auto più in vista c’è certamente Brumbrum, considerata tra le 100 migliori nuove imprese da StartupItalia. Nel 2019 ha raccolto 20 milioni di euro di investimento in un solo round. Autotarget è invece una società di marketing dedicata alle concessionarie, nata dall’inventiva di studenti universitari della Ca’ Foscari di Venezia, con un investimento di soli 50mila euro è ora parte di un più ampio progetto dedicato alla digitalizzazione dei servizi. Nella nicchia (forse ancora per poco) dell’acquisto e noleggio dei veicoli elettrici, infine, troviamo Evtrip, una società di installazione dei punti di ricarica auto, la cui applicazione mobile segnala agli automobilisti la presenza di colonnine di ricarica in tutta Europa.
La transizione energetica e l’evoluzione degli stili di vita favoriti dalla digitalizzazione, che cambia il nostro modo di lavorare e di gestire i rapporti personali, assieme alla rivoluzione dell’infrastruttura elettrica sono i “fertilizzanti naturali” del settore dell’automobile del domani. L’investitore è chiamato, o può essere parte attiva del cambiamento studiando e selezionando le giuste startup italiane e regionali in cui investire