Crediti milionari, l’ente Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni batte casse nei confronti della Regione Campania. I vertici di Palazzo Mainenti hanno avviato le procedure legali per recuperare oltre 7 milioni di euro che il Parco avanza dalla Regione per finanziamenti concessi e mai erogati.
La consistente cifra è relativa a fondi Fesr che il Parco avrebbe dovuto ricevere per far fronte ad una serie di lavori realizzati sul territorio tra cui gli interventi di riqualificazione di Villa Matarazzo.
L’ente presieduto da Tommaso Pellegrino ha avviato e chiuso i lavori ma ha dovuto anticipare ingenti somme di danaro poiché dalla Regione non sono arrivati i finanziamenti previsti per la consistente somma di 7 milione e 200 mila euro.
I vertici del Parco hanno provato più volte a sollecitare Palazzo Santa Lucia affinché provvedesse al versamento delle somme dovute. Tutto inutile. La vicenda arriva ora all’attenzione dell’avvocatura dello Stato a cui il Parco si è rivolto per la riscossione. L’iter giudiziario dovrebbe portare all’emissione dei decreti ingiuntivi. Atti che consentiranno al Parco di poter pignorare i beni della Regione fino a coprire le somme che Palazzo Santa Lucia non restituisce.
Tra i lavori, i cui costi sono stati anticipati dal Parco, anche gli interventi per eseguire la perimetrazione delle aree marine protette di Santa Maria di Castellabtae e degli Infreschi e della Masseta. Il parco al fin di scongiurare lo stop dei lavori ha provveduto ad anticipare i fondi ultimando i progetti, entro il 31 dicembre del 2015, così come previsto dal bando. Da quasi tre anni ormai attende i soldi dalla Regione. Dopo lunghe trattative istituzionali finite nel vuoto l’Ente ha deciso di procedere alla riscossione facendosi aiutare dall’avvocatura dello Stato.
“Abbiamo provato ad evitare le vie legali, ma ogni tentativo è stato inutile – spiega il direttore Gregorio Romano – parliamo di una somma importante che pesa sul bilancio dell’Ente Parco”.