Nella prima domenica del mese, come consuetudine, tornano le visite gratuite ad aree archeologiche, musei e siti di interesse artistico-culturale. Nel Cilento e Vallo di Diano ci saranno tante opportunità per turisti e cittadini.
Ecco l’elenco dei siti che aderiscono all’iniziativa
Parco archeologico di Eleia-Velia – Ascea
L’antica città di Elea, che deriva il suo nome dalla sorgente locale Hyele, fu fondata intorno al 540 a.C. da un gruppo di esuli provenienti dalla città greca di Focea, nell’attuale Turchia, occupata dai Persiani. La città, nota nel V sec. soprattutto per le figure di Parmenide e Zenone, fondatori della famosa scuola filosofica eleatica, raggiunge un periodo di grande sviluppo in età ellenistica e in gran parte dell’età romana (fine IV a.C. – V sec. d.C., quando il suo nome viene modificato in Velia. Con il Medioevo l’abitato si ritira sull’Acropoli, dove viene costruito un castello.
Le strutture architettoniche della città antica sono immerse in una vasta area di macchia mediterranea e di rigogliosi uliveti costituendo uno splendido connubio tra archeologia e natura.
Museo Archeologico di Atena Lucana
L’Antiquarium espone, nei locali ottocenteschi dell’ex municipio, una selezione dei corredi delle necropoli in successione cronologica dal VII al IV sec. a. C., dalla ceramica con decorazione geometrica di produzione indigena ai vasi con decorazione a figure rosse di età lucana. Per l’età romana è possibile vedere un’imponente iscrizione realizzata sui basoli che pavimentavano il foro, statue e cippi funerari scolpiti ed iscritti di età repubblicana ed imperiale.
Museo Archeologico Nazionale “M. Gigante” di Volcei e Parco Archeologico Urbano – Buccino
Il Museo Archeologico Nazionale di Volcei vuole ripercorrere, attraverso i reperti in esso raccolti, la lunga e affascinante storia delle popolazioni che nei secoli hanno abitato le colline sulle quali si affacciano i monti Alburni. Il Museo è intitolato alla memoria di Marcello Gigante, illustre cittadino di Buccino, filologo raffinato e sensibile, ellenista e papirologo, fondatore, tra l’altro, del “Centro per lo studio dei papiri ercolanesi”, che auspicò sempre vivamente l’istituzione del Museo Archeologico.
Museo degli antichi saperi di Buonabitacolo
Il Museo è allestito all’interno delle antiche sale del Palazzo baronale Picinni-Leopardi di Buonabitacolo. Nato per iniziativa di Maurizio Vignati e promosso dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione Palazzo Picinni-Leopardi, è suddiviso in sezioni che raggruppano di volta in volta oggetti e strumenti di lavoro (filatura, pelletteria, sartoria, falegnameria, ferro, cucina, ecc.).
Tali strumenti, messi tutti insieme e organizzati, hanno assunto la capacità di raccontare la propria storia e quella di chi li ha costruiti e usati. La realizzazione del museo è stata resa possibile grazie alla generosità di molti cittadini che hanno messo gratuitamente a disposizione gli oggetti in loro possesso.
Il museo è aperto a tutti gli amanti della storia locale. In particolare si vuole rivolgere al mondo della scuola, per il quale sono previsti percorsi didattici articolati, e al mondo delle associazioni culturali, affinché possano avere a disposizione un ulteriore strumento per svolgere il proprio lavoro.
Parco e Museo archeologico di Paestum
Domenica 7 ottobre a Paestum c’è l’ingresso gratuito per tutti con tante iniziative e approfittate dell’ultimo giorno per visitare la mostra dedicata al cinquantesimo dalla scoperta della celeberrima Tomba del tuffatore.
MU.VI. – Museo virtuale di Caselle in Pittari
Il museo si inserisce in un contesto naturalistico di grande valenza anche e soprattutto per gli aspetti legati al carismo connesso con gli inghiottitoi del bussento, esso è sede di numerose attività laboratoriali e didattiche strettamente connesse al territorio di apparenza ed inoltre è un punto di riferimento importante nell’ambito dei geoparchi internazionali.
Certosa di San Lorenzo Padula
La Certosa di San Lorenzo risale al 1306 quando prese il posto di una chiesa benedettina dell’ottavo secolo. Nel 1998 l’Unesco la inserì nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed è seconda come grandezza solo a quella di Parma. Voluta da Tommaso di Sanseverino che la donò ai frati Certosini allo scopo di ottenere le simpatie degli Angioini che avevano uno stretto legame con i monaci dell’ordine certosino valore.
Museo civico “Insteia Polla”
Il Museo è sede di una mostra dal titolo ”Rassegna permanente delle antiche vestiture pollesi”. Ospitato nella cappella sconsacrata di Santa Maria la Scala intende illustrare la storia di Polla attraverso il tratto più tipico e conosciuto del paese: l’abbigliamento popolare. Si tratta di una vasta esposizione che ripercorre l’evoluzione del tradizionale abito femminile locale dal diciannovesimo al ventesimo secolo.
Cappella San Giuseppe – Sala Consilina
Eretta nel 1735 dalla importante famiglia Bigotti, nella cui vicinanza si trova il Palazzo gentilizio. La famiglia Bigotti era in stretti rapporti con i Certosini di Padula e la Cappella rappresenta uno degli esempi più rilevanti dell’Architettura Barocca nel Vallo di Diano, per l’alternarsi in facciata di elementi concavi ad altri convessi.
L’esterno, inoltre, è decorato da lesene e capitelli corinzi. Nella parte superiore l’eleganza delle volte documenta le capacità tecniche ed artistiche degli scalpellini nella lavorazione della pietra locale.
L’interno è decorato con stucchi e l’altare si fregia di tarsie lignee alternate a marmi policromi.
Lapidario Dianese del Museo Diocesano di Teggiano
Il Museo racconta la celebre “Pietra di Teggiano”, attraverso millesettecento anni di storia, dal periodo romano al Settecento e costituisce un raddoppio della superficie espositiva del Museo Diocesano “San Pietro”. Inaugurato nel luglio del 2016, espone sculture, iscrizioni e manufatti litici, collocati negli spazi dell’antica cappella di Sant’Eligio, nel complesso architettonico di San Michele Arcangelo di Teggiano.
Museo Diocesano “San Pietro” di Teggiano
La trecentesca chiesa di San Pietro, che oggi ospita il Museo Diocesano «San Pietro», fu edificata dagli Angioini sull’acropoli della città antica, presumibilmente sulle fondamenta del tempio dedicato ad Esculapio. Nel 1930 i locali dell’antica chiesa, ormai sconsacrata, furono destinati ad ospitare il Museo Civico, il cui fine precipuo era raccogliere le numerose sculture architettoniche e reperti dall’età romana al XVIII secolo provenienti dal territorio di Teggiano. Negli anni Ottanta, per disposizione della Soprintendenza ai B.A.A.A.S di Salerno, l’edificio fu sottoposto a restauro e nel 1987, dopo un moderno allestimento della sala espositiva, fu inaugurato il nuovo Museo, a cui venne conferito il nome di Museo Diocesano «San Pietro». Nel giugno del 2007 il Museo è stato riaperto al pubblico, dopo essere stato riallestito e ampliato con opere di particolare pregio storico ed artistico.