CAMEROTA. Era il dicembre del 2017 quando un peschereccio di 21 metri, con 3 persone a bordo, affondò a circa trecento metri dalla costa, nell’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta, tra il Comune di Camerota e quello di San Giovanni a Piro. Le tre persone a bordo riuscirono a mettersi in salvo su una zattera di salvataggio. Il peschereccio “Orizzonte”, adibito alla pesca a strascico, invece, andò irrimediabilmente perso, affondato nelle acque del Cilento.
Oggi, a distanza di quasi un anno da quell’evento, prenderanno il via le operazioni di bonifica del relitto, adagiatosi sui fondali tra Baia degli Infreschi e Torre Mozza. Ad occuparsene sarà una ditta di Maratea.
Pertanto da oggi e fino al termine dell’attività, l’area sarà interdetta. L’ufficio circondariale marittimo di Palinuro, che monitorerà che tutto avvenga secondo le regole e in piena sicurezza, ha disposto il divieto di navigare, effettuare balneazione o attività di immersione e pesca nella zona.
L’imbarcazione, realizzata nel 1984, quel 18 dicembre era partita dal porto di Sapri ed era diretta al largo di Palinuro. Non è escluso che il peschereccio potesse aver urtato qualcosa durante la navigazione. Attualmente si trova ad una profondità di circa 30 metri. La Capitaneria aprì un’inchiesta per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente.