Lunedì 1 ottobre, alle ore 17:00 nel Museo di Paestum, si conclude il ciclo di incontri dedicati alle “Letture del Tuffatore”. Ad intervenire sarà Francesco Tomatis, professore ordinario in filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Salerno, con una relazione che tocca il tema centrale della mostra “L’immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore”, aperta fino al 7 ottobre: “I misteri di Dioniso tra Schelling e Nietzsche”.
Dioniso non è solo, assieme ad Orfeo, la figura chiave della religione misterica cui il Tuffatore potrebbe essere collegato, ma è anche il dio che ad un certo punto irrompe nello spazio della riflessione filosofica europea. Schelling lo comprende come il passaggio stesso dalla mitologia alla rivelazione; per Nietzsche, invece, il dio dell’ebrezza incarna il più potente «dire sì» alla vita. Eppure, come ci mostrerà Tomatis, i due filosofi tedeschi interpretano Dioniso in maniera significativamente analoga, pur nelle rispettive peculiarità di pensiero.
“La nostra mostra sul Tuffatore parla anche di Nietzsche – spiega il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel – come lo farà Francesco Tomatis. Ma quello che voglio sottolineare è che non si tratta qui di accostamenti arbitrari o cosiddette contaminazioni, ma di un dialogo reale tra filosofia, epistemologia e scienze storiche che esiste e che è sempre esistito e di cui una macchina culturale quale un museo deve tener conto. L’archeologia pura non esiste, è sempre parte di un presente e di un pensiero contemporaneo.”