Castellabate, che fine ha fatto il Puc?

Lo Schiavo: "necessario rilanciarlo offrendo al territorio uno scudo protettivo contro ogni politica scellerata"

Di Redazione Infocilento

CASTELLABATE. Dopo otto anni di amministrazione comunale, la giunta Spinelli non è riuscita ancora ad adottare il Puc. Questo in sintesi il pensiero di Alessandro Lo Schiavo. Il consigliere di minoranza del Comune di Castellabate ha inviato una missiva al primo cittadino nella quale chiede spiegazioni in merito al Piano Urbanistico.

“Del Puc non c’è traccia, a parte quella teatrale comicità in tour che all’epoca avete promosso”, esordisce Lo Schiavo. “Chi non ricorda di come agitavate la bacchetta, di come la puntavate alla lavagna, di come giravate in lungo e largo Castellabate alla ricerca del consenso proiettando le immagini della nuova Castellabate, allargando, diminuendo o modificando i perimetri delle nuove destinazioni urbanistiche” racconta Lo Schiavo. “Avete trovato il Pud sostanzialmente definito, bastava solo esaminare le poche osservazioni prodotte. Un Puc condiviso da tutti – aggiunge – un piano che permetteva realmente di sviluppare il territorio”.

Tuttavia il nuovo piano non è mai stato adottato e nell’agosto 2011 è entrato in vigore il nuovo Regolamento Regionale che ha previsto per i Comuni che non avevano adottato ancora di Puc di adeguarlo al regolamento. Per il consigliere ciò ha determinato un aggravio di spesa e la colpa sarebbe unicamente dell’amministrazione Spinelli: “Il Puc è ormai finito, messo all’angolo da un’amministrazione che non ha intenzione di mettere in campo una politica urbanistica che avrebbe disciplinato, regolato, armonizzato un territorio come il nostro, oggi vittima di cementificazioni selvagge e speculazioni edilizie”.

Di qui l’appello a “rilanciare il Puc, riprendere il Piano, aggiornarlo, offrendo al territorio uno scudo protettivo contro ogni politica scellerata che distrugge questo angolo di paradiso”.

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