E’ stato intitolato “Caggiano città dei Templari” e rappresenta tutto ciò che ha valore per la comunità: è il logo della città valdianese, fortemente voluto da primo cittadino, Giovanni Caggiano, come simbolo dei “beni comuni” di Caggiano, materiali e immateriali, garanzia delle iniziative sociali, culturali e di sviluppo locale promosse o sostenute dall’ Amministrazione e, infine, in qualità di immagine concreta del territorio comunale e delle sue risorse.
Secondo il Regolamento stilato dall’Amministrazione, il Comune di Caggiano riconosce la possibilità di utilizzare il logo di Comunità ad associazioni no profit, associazioni di volontariato e realtà del Terzo Settore o impegnate in attività di valorizzazione territoriale. E’ possibile richiederne l’utilizzo attraverso una domanda, presentata tramite fax o email, in cui verrà inserita la denominazione del richiedente, la residenza o la sede operativa – specificando la località, il Comune, la via, il numero civico -, e, infine, la descrizione della tipologia di utilizzo del logo che si chiede di autorizzare.
Il Marchio potrà essere applicato per sostenere azioni di promozione di eventi a carattere turistico, culturale, sociale, eno-gastronomico, sportivo o educativo, ma anche per la pubblicazione di libri legati al territorio di Caggiano o di iniziative che, in qualche modo, mostrino le peculiarità della città.
L’intitolazione del logo – “alla città dei templari” – è più che mai indicativa della massiccia presenza dei misteriosi cavalieri che, muovendosi dal nord verso i porti meridionali, venivano ospitati a Caggiano per riposare e recuperare le forze per il viaggio verso la Terra Santa. Testimonianze del loro passaggio, i tantissimi simboli esoterici attribuiti proprio ai Cavalieri del Tempio: un cerchio pitagorico scomposto realizzato in pietra, diverse croci dalla forma irregolare disseminate fuori e dentro il borgo e, ancora, la leggendaria Pietra Santa, proveniente dal Tempio di Gerusalemme, posta all’esterno della Chiesa di Santa Maria dei Greci, che gli abitanti del luogo erano soliti accarezzare per buon augurio.
Inoltre, poco distante dall’abitato, in contrada S. Agata, sono stati ritrovati i resti e l’armatura di un templare, sotto il rudere di una chiesa che forse era stata adibita a sacro tempio dei cavalieri.