L’estate è agli sgoccioli. Tra poche ore fa spazio all’autunno. L’equinozio sarà alle 3:54 della mattina di domani, domenica 23 settembre, quando i raggi del Sole saranno perpendicolari all’asse di rotazione terrestre. Luce e ombra taglieranno idealmente la Terra a metà e avremo 12 ore di luce e 12 di buio.
Nel nostro emisfero andiamo quindi incontro a una graduale diminuzione delle ore di luce mentre a sud dell’equatore avviene esattamente il contrario e l’estate si fa più vicina.
Gli equinozi, ovvero quello d’autunno e quello di primavera, non si verificano sempre nello stesso giorno, dipendono infatti dall’inclinazione del nostro pianeta nella sua orbita attorno al Sole.
In realtà l’equinozio di autunno 2018 (come tutti gli equinozi) non è un giorno ma un momento specifico, ovvero il momento in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore.
La progressiva diminuzione delle ore di luce ci accompagnerà fino al solstizio di inverno, che sarà alle 00:53 minuti del prossimo 22 dicembre.
Gli equinozi, così come del resto i solstizi, hanno assunto un valore simbolico in diverse culture.
A partire dal 1793 e fino al 1805 in Francia l’equinozio di settembre coincideva con il primo giorno dell’anno secondo il calendario repubblicano. Nel Regno Unito ancora oggi il festival del raccolto viene celebrato la domenica di luna piena più prossima al giorno dell’equinozio d’autunno.