Il 10 settembre sono ripresi gli scavi a Paestum con ben 3 cantieri in corso: all’Athenaion (Università di Salerno), all’Agora (Fondazione Paestum) e alla casa arcaica (Università degli Studi dell’Orientale di Napoli). Tre cantieri distinti che chiuderanno alla fine del mese con l’obiettivo, come sempre, di far avanzare le conoscenze topografiche e architettoniche sulla città.
Il cantiere dell’Athenaion, diretto da Fausto Longo e coordinato sul campo da Marialuigia Rizzo, ha lo scopo di indagare la parte meridionale del santuario lì dove negli anni ’20 e ’30 fu trovata la cosiddetta “stipe del santuario” con migliaia di oggetti ceramici, terrecotte e metalli. Dallo studio degli oggetti in bronzo, in particolare le armi, e dal tentativo di ricostruire il contesto di provenienza – e quindi la storia più antica del santuario – nasce il progetto di intervento nel santuario, ormai 90 anni dopo lo scavo diretto da Maiuri (1928).
Nell’agora lo scavo diretto da Emanuele Greco, coordinato sul campo da Federica Di Biase, mira a proseguire lo studio della lungaPorticus, un edificio colonnato di età romana che ha obliterato edifici più antichi. L’indagine di questi giorni (e dei prossimi anni) mira a conoscere più in dettaglio il monumento, ma soprattutto a recuperare maggiori informazioni sulle fasi di età arcaica e classica.
Infine lo scavo della casa arcaica rinvenuta ad ovest dell’Athenaion diretto da Laura Ficuciello. Già indagato negli anni Ottanta il complesso, dove lo scorso anno furono effettuati nuovi scavi, è l’unica casa di età arcaica che conosciamo di Paestum e una delle poche rinvenute in Magna Grecia.
Delle tre équipes fanno parte studenti dell’Università di Salerno, dell’Orientale di Napoli, di Roma-Sapienza e di Padova che operano in un clima di grande collaborazione.