CAMEROTA. Rifiuti di «dubbia provenienza» interrati nel sito archeologico. La scoperta è stata fatta nei giorni scorsi durante gli scavi in corso nel comune di Camerota lungo la Mingardina. A segnalarne la presenza il professore Elio De Magistris, docente di topografia presso l’Università degli studi Salerno.
Apparecchiature in tilt
Il professore si è recato nel sito dove sono in corso i lavori di una campagna di scavi con interventi tra Palinuro e Camerota. Arrivato sul posto il docente ha notato la presenza di un grosso blocco di cemento posizionato per chiudere uno scavo. Il sospetto di De Magistris sulla presenza di una discarica abusiva è stata confermata quando ha acceso il drone per effettuare delle riprese. La telecamera così come altre apparecchiature elettroniche sono andate in tilt.
Allertate le autorità
Probabilmente nel terreno è stato sversato materiale ferroso o comunque di composizione elettromagnetica su cui è necessario ora indagare per sciogliere ogni dubbio. Il docente ha informato della vicenda l’amministrazione comunale di Camerota allertando l’assessore all’ambiente Teresa Esposito ed ha chiesto l’intervento dell’Asl di Salerno. La discarica risale probabilmente a qualche anno fa. Sicuro non è recente. Qualche notizia più certa potrà arrivare dal confronto con foto aree realizzate negli ultimi anni. I rifiuti sono stati interrati in una grossa buca sigillata con un blocco di cemento ben visibile dall’alto.
Il professore De Magistris è impegnato in diverso scavi sul territorio cilentano. Nell’ultimo anno ha riportato alla luce i resti di un antico insediamento, probabilmente lucano, situato nel comune di San Mauro La Bruca.