PISCIOTTA. “Nella più totale mancanza di regole, gravi campanelli d’allarme ambientali squillano fortemente e tante criticità sembrano irrisolte nel silenzio delle istituzioni”. La denuncia arriva dal comitato Lucano – Cilento di Italia Nostra che punta i riflettori su Pisciotta, mettendo in evidenza alcune problematiche che si registrano lungo la costa.
“Da poco Italia Nostra – fanno sapere – si è attivata per acquisire informazioni su uno scheletro in cemento armato in pilastri e solai che da dieci anni troneggia su uno dei tratti più selvaggi e suggestivi della costa, dalle sembianze di un ecomostro”. Ma vi sono anche altre strutture ad essere contestate, “esempi di cementificazioni più o meno nascosti” e “disseminati in aree agricole a tutela uliveti o di salvaguardia”.
“Pochi anni or sono – denuncia Teresa Rotella, della sezione Cilento Lucano di Italia Nostra – si scoprì che anche il progetto di completamento del porto risultava abusivo in molte sue parti”. I lavori, ad oggi completati “oltre a costituire un impatto visivo enorme, hanno addirittura aggravato i problemi di insabbiamento e di insicurezza della navigazione”.
L’elenco dei presunti abusi sul territorio non si esaurisce così: Italia Nostra parla di “modificazione del demanio marittimo e delle spiagge” e di altri fenomeni che farebbero segnalare una “dilagante pratica dell’abusivismo edilizio”.
Di qui il monito all’amministrazione comunale affinché nella definitiva redazione del Puc “imbocchi la strada del recupero dei centri storici, schierandosi contro l’edificazione del territorio e delle aree agricole e naturali”. Infine si richiedono “forti risposte” alle istituzioni: Stato e Regione, ma anche Soprintendenza ed Ente Parco, cui “spetta l’attivazione di ogni strumento a loro disposizione per intervenire a tutela del paesaggio”; guardia costiera e forestali che “hanno l’onere del controllo del territorio”.