Erano mesi che mi ripromettevo di andare a mangiare una pizza da uno dei giovani pizzaioli più promettenti di Napoli, Diego Vitagliano. Dopo la chiusura del suo locale a Pozzuoli ha riaperto qualche mese fa a Bagnoli, in Via Nuova Agnano 1, con una nuova pizzeria che è lo specchio di quello che è accaduto e che sta accadendo nel mondo pizza da qualche anno. Da sempre pizzerie e pizzaioli sono stati considerati una sorta di ripiego alla ristorazione. Adesso, invece, le cose sono cambiate.
La pizzeria è un locale che non ha niente da invidiare ai ristoranti, crea e vende eccellenze. Un posto dove è possibile mangiare bene, bere bene e stare in buona compagnia senza rinunciare alla qualità ambientale. Da 10 Diego Vitagliano Pizzeria tutto questo è possibile. In effetti mi sono sempre chiesto cosa facesse una pizzeria (ed un pizzaiolo) per arrivare ad essere una delle 50 pizze più buone al mondo. Da Diego l’ho capito. La sua non è una semplice pizzeria (25ima nella 50 Top Pizza2018) ma è il ritratto di quello che uno si aspetta da un pizzaiolo e dal suo locale. Cortesia, educazione, pulizia, rumorosità giusta che ti permette parlare tranquillamente con i commensali (nonostante le 200 persone in sala), attenzione giusta rivolta nei confronti del cliente, scelta di prodotti eccellenti, un impasto che è una nuvola… altamente digeribile! La digeribilità è il futuro.
L’impasto di Vitagliano è un impasto indiretto, altamente idratato (70%), con una lievitazione di 36 ore. Non è a rota e carro ma è a canotto con una cottura perfetta, cornicione cotto alla perfezione, profumato, con una lievitazione perfettamente espressa. Una pizza che si scioglie in bocca. Ovviamente tutto il contorno fa la differenza ma la cosa veramente importante è la qualità dei prodotti che Diego sceglie sulle sue pizze. Fra i tanti non poteva mancare il Cilento. Olio extravergine di oliva, messo a crudo sulla pizza in uscita, rigorosamente proveniente dal Cilento, esattamente da Casal Velino. Anche il cacioricotta di capra del Cilento è un altro elemento che figura sulle sue pizze. Ovviamente il menù ha delle pizze fisse tutto l’anno ed altre che cambiano in base alla stagionalità dei prodotti. Anche qui si sente una certa differenza. Nessun prodotto confezionato. Solo prodotti freschi e stagionali. Fin quando ci sono i fiori di zucca mi godo la buonissima Guerra fatta con panna e burro di bufala, crema allo zafferano, pancetta di maialino nero casertano, fiordilatte e tanto basilico fresco che, in inverno, è auto prodotto. Infine c’è un fattore X che per me vale più di ogni altra cosa: il sorriso. Stampato sulla faccia di tutti, dei ragazzi in sala, del personale ai forni, della brava Sommelier Manuela Chiarolanza, e soprattutto su quella di Diego che è davvero un ragazzo 10 e lode.